Minniti tratta con i renziani. E il sindaco di Milano dice: “Sua candidatura forte alla guida del Pd”

Minniti Marco 500Quella di Marco Minniti alla segreteria del Partito democratico "e' una candidatura di valore, di certo non si puo' dire che non sia forte". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, commentando la candidatura dell'ex ministro dell'Interno alla segreteria del Pd, a margine dell'evento Italia Direzione Nord. "Non so se Maurizio Martina e' in campo o no ma, se non si arrivasse al 51% per nessuno dei candidati, non sarebbe il segnale piu' bello del mondo", ha concluso.
Intanto il Pd accelera sulla data delle primarie che sara' decisa martedi' prossimo dalla Direzione. Entro quel giorno sara' infatti pronto il regolamento del congresso che verra' redatto dalla Commissione congressuale che si e' insediata oggi.

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E mentre la "macchina" muove i primi passi, i candidati organizzano le proprie truppe: in particolare Marco Minniti sta trattando con i renziani sulla lista che lo sosterra' alle primarie e sul ruolo di Luca Lotti nella loro preparazione. Maurizio Martina ha invece incontrato i deputati che sosterranno la sua corsa. La Commissione congressuale, che ha eletto Gianni Dal Moro proprio presidente, deve redigere il regolamento che scandisce tutte le fasi del congresso, definendone i tempi: voto nei circoli degli iscritti per selezionare i tre partecipanti alle primarie, giorno delle primarie, insediamento del segretario all'Assemblea nazionale. La Commissione ha deciso di accelerare i tempi per permettere la convocazione della Direzione - che dovra' approvare regolamento e timing - gia' martedi' 27 o mercoledi' 28 novembre. Un'accelerazione per tentare di celebrare prima possibile le primarie, magari entro febbraio. Nel regolamento saranno sciolti tutti i nodi aperti, dalla data entro cui ci si deve tesserare per partecipare al voto dei soli iscritti, ai tetti di spesa dei candidati. Oggi Maurizio Martina, che ad ore lancera' la candidatura, ha incontrato i parlamentari che lo sosterranno, come Graziano Delrio, Tommaso Nannicini, Debora Serracchiani, Carla Cantone, Andrea De Maria, Chiara Gribaudo e Luca Rizzo Nervo. Piu' avanti e' la candidatura di Marco Minniti alle prese in una trattativa con i renziani pronti a sostenerlo. Le primarie, infatti, prevedono che assieme al segretario ai gazebo si votino i membri dell'Assemblea nazionale. Ciascun candidato puo' essere sostenuto da una sola o da piu' liste e Minniti ha chiesto ai renziani che si formi un'unica lista, mentre questi ne chiedevano piu' d'una, cosi' da tenere unita la propria area. Visto il niet dell'ex ministro dell'Interno ora si tratta per un ruolo certo di Luca Lotti nella formazione della lista unica. Affila le armi anche l'outsider, il trentenne Dario Corallo, che prende spunto dal dibattito sull'ipotesi che nessuno prenda il 51% alle primarie: dipende dal fatto che gli altri candidati non hanno mozioni che li distinguono l'uno dall'altro e i loro "tatticismi" trasformano il congresso in un "concorso di bellezza", sulla scelta del leader e delle correnti che lo appoggeranno, ma non della linea politica. In arrivo dunque una mozione "in vera discontinuita' con il passato" non solo sui contenuti ma anche rispetto ai gruppi dirigenti.