Sposato (Cgil): "'Ndrangheta controlla l'economia, task force per vigilare"

"La 'ndrangheta controlla l'economia ed il mercato del lavoro, per questo riteniamo che vadano incentivati e sottoscritti i protocolli di legalita' ed aumentata la capacita' di vigilanza e controllo attraverso task force, coordinati dalle Prefetture". Lo ha detto il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato, nel corso della relazione svolta in occasione del congresso regionale del sindacato che lo ha riconfermato. "Ci aspettiamo - ha detto Sposato - che le associazioni d'impresa attivino gli sportelli antiracket in tutte le province Calabresi e ci si attivi assieme alla Cgil, Libera, Legambiente ed altre associazioni nelle costituzioni di parte civile nei processi contro la corruzione e la ndrangheta. E' importante una verifica degli enti bilaterali e camerali, sulle coerenza tra esercizio, finalita' e benefici, per la totalita' dei lavoratori e delle Imprese. L'invasivita' e la penetrazione del potere criminale nell'economia - ha sottolineato - e' diventato un fattore destabilizzante per la vita economica e sociale del Paese e delle democrazie europee, elemento che frena lo sviluppo sociale, economico e la crescita. Il fenomeno per troppo tempo e' stato derubricato a fattore regionale, alcuni processi come quello Aemilia, che si e' concluso nei giorni scorsi a Reggio Emilia con 1200 anni di condanne, ha dato la cifra del carattere nazionale del fenomeno, che e' stato sottovalutato anche nella gran parte dei paesi europei". La 'ndrangheta, ha ricordato Sposato, e' diventata uno dei cartelli criminali tra i piu' potenti al mondo, capace di gestire autonomamente il narcotraffico direttamente con i cartelli colombiani. La sua invasivita' nel sistema economico, produttivo, la sua capacita' di infiltrarsi e diventare classe dirigente nel sistema istituzionale, politico, di offrire lavoro e toglierlo, sfruttarlo e sottopagarlo, nel nostro Paese e nella nostra regione, hanno trasformato il modello sociale".

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Per queste ragioni, secondo il segretario della Cgil calabrese, "vanno rafforzate le infrastrutture della Giustizia. In Italia nei Tribunali mancano 1.000 magistrati e .9000 amministrativi, 1.800 giovani che hanno superato il concorso aspettano lo sblocco delle graduatorie e l'assunzione. In Calabria serve dotare gli organici della magistratura e delle forze dell'ordine, dell'area investigativa, con uomini e mezzi, come piu' volte annunciato anche da questo Governo a Gioia Tauro attraverso il Ministro della Giustizia. Serve la riforma del processo penale puntando sulla informatizzazione, anche recependo l'articolato proposto dal Procuratore antimafia Nicola Gratteri, a cui va il nostro sostegno, per evitare il rischio della prescrizione e del rallentamento dell'azione giudiziaria". Ma, secondo Sposato, "la polemica nel governo sul decreto sicurezza e sulla riforma della prescrizione denota una visione opposta sui temi della legalita' e giustizia. La sensazione che abbiamo, ma che hanno anche diversi Procuratori antimafia e' che questo governo non vuole fare una lotta vera alle mafie". Il sindacalista ha denunciato, al riguardo, "il tentativo di modifica del codice degli appalti, con l'eliminazione della responsabilita' in solido delle stazioni appaltanti e la spinta verso il subappalto al massimo ribasso, e la modifica del codice antimafia, che riconsegna di fatto i beni confiscati ai mafiosi". 

"In Calabria sono raddoppiati gli infortuni mortali su lavoro. Ventisette lavoratori morti sul lavoro nel 2017 lo fanno diventare l'annus horribilis per la regione".

"Abbiamo denunciato - ha detto in occasione del congresso regionale del suo sindacato - la scarsa attenzione delle imprese nell'applicazione delle norme per la tutela e la sicurezza dei lavoratori. Il tema della sicurezza e' sempre stato sacrificato alle logiche del massimo profitto e massimo ribasso nella catena degli appalti e subappalti, dove il lavoratore diventa un tuttofare, disponibile, per lo stato di bisogno h24, diventando l'anello piu' debole di una catena perversa che dobbiamo spezzare. Serve responsabilita' etica da parte del sistema delle Imprese e maggiori controlli dagli organismi preposti alla vigilanza. In Calabria - ha fatto rilevare - mancano 100 ispettori del lavoro. Un vuoto che il Governo dovrebbe colmare - ha spiegato - con un nuovo piano di assunzioni. Cosi' come va ripresa una discussione sul tavolo istituzionale di coordinamento della sicurezza che sta in capo al dipartimento salute e che ad oggi, non e' mai stato convocato, nonostante le reiterate richieste fatte alla giunta regionale. Cgil Cisl Uil Calabria sui temi della salute e sicurezza - ha aggiunto - devono avviare mobilitazioni territoriali unitarie e di settore anche con iniziative eclatatanti". (AGI)