I reggini del Pd a fianco di Oliverio. Falcomatà uomo-chiave della manifestazione a Feroleto. Seby Romeo: “Presidente ‘ricandidato’ dalle autonomie locali, è una novità assoluta”

Falcomata Giuseppe18settembredi Mario Meliadò - Un dato, dal raduno di Feroleto Antico, viene fuori prepotente: dovrà fare i conti con gli altri schieramenti, questo sì..., ma all'interno del Pd e del centrosinistra calabrese il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà assume un'inedita centralità. Altro che dubbi sulla sua riproposizione alla guida di Palazzo San Giorgio.

Ben chiaro tutto, fin dalla disposizione del 'cenacolo ristretto' che affiancava il relatore di turno nella sobria ma pregnante scenografia del 'T Hotel'; per non parlare dell'emblematico primo (e articolato) intervento, visto che proprio a Falcomatà (che ha anche altri motivi per festeggiare: compie 35 anni giusto oggi...) è spettato l'onore/onere di rompere il ghiaccio. E non per caso.

"Prima i calabresi"; "Abbiamo qui di fronte amministratori senza 'magliette'"; "Noi ci rivolgiamo a tutti". Sindaco, questi tre 'paletti' tracciati da Mario Oliverio in un certo senso intensificano, ma in un certo altro senso decolorano l'identità politica della Giunta regionale in carica, no?

«Sì. E però sono una 'lettura' accorta della situazione politica attuale, soprattutto a livello nazionale. Intanto, il motto 'prima i calabresi' ha contraddistinto anche la precedente campagna elettorale, dunque riflette ciò che si era comunque pensato di fare; ma, in questo caso, significa anche continuare sul terreno d'ascolto dei territori, per far comprendere che la Calabria cresce anche indipendentemente dalla coloritura politica delle singole realtà amministrate».

...Domanda ruvida: ma per contrastare un populismo ne serve un altro?

«Io credo che per contrastare il populismo serva il ritorno alla Politica con la 'P': quella che ci hanno insegnato i nostri padri greci, quella dell'attenzione al territorio. L'attenzione al territorio per tabulas va connotata da un traino, da una trazione più civica che partitica; e quindi l'invito a dismettere le 'magliette' di colore partitico e a indossare semplicemente quella della Calabria è di fatto un invito a capire che, se cresce un territorio, quel territorio può far da traino all'intera Calabria, e non solo alla città o al territorio in cui una specifica iniziativa viene realizzata. Quindi è un invito a superare il 'campanile' nel senso negativo del termine, nel senso di salirci, piuttosto, sul campanile per vedere da su qual è la situazione e avere una visuale di programmazione strategica diversa da quella che può essere quella praticata se si rimane forzatamente nel 'piccolo', se si resta, come purtroppo è accaduto in passato, in un'idea politica che vada a favorire solo l'identità partitica o, peggio, la clientela rispetto a quella che invece dev'essere la crescita complessiva del territorio. Credo che il Presidente abbia voluto tracciare una strada di questo tipo: senza snaturarsi, perché poi ognuno è portatore di determinati valori, che appartengono alla propria cultura, alla propria formazione politica. E con una discriminante, di cui non è mai banale parlare, che è il rifiuto netto e il contrasto alla criminalità organizzata».

Sindaco Falcomatà, il format che abbiamo visto e il suo stesso primo intervento fanno supporre che il suo sarà un supporto molto pregnante alla causa di Oliverio... Visto che si voterà nello stesso periodo, o forse direttamente lo stesso giorno, il dismettere le 'magliette' di partito varrà anche per le Comunali reggine?

«Rispetto al primo punto, Reggio dimostra anche in questo caso la sua valenza, il suo rango di città metropolitana e di città più importante della Calabria. E come tale, è importante che si assuma una responsabilità in più nella programmazione futura del governo della Regione. Quanto al secondo punto: mi pare un percorso già avviato. 'S'intesi', terminata un paio di settimane fa, schiude ancor più le porte al protagonismo civico, di associazioni, territori, Ordini professionali e fa capire quanto, a livello comunale e metropolitano, si sia costruito andando oltre 'steccati' di colore politico».

...In definitiva, a Comune e MetroCity meno Pd, meno centrosinistra e più slancio civico? È così, Falcomatà?

«Mah, sulla parte del 'meno' non saprei: viviamo una situazione politica nazionale davvero difficile da decifrare, arduo misurare lo stato di salute del Pd. Però quest'incertezza non può trasformarsi in inerzia, rispetto a chi ha una responsabilità nell'amministrare i territori. Atteso che quella fase verrà determinata non esclusivamente dalla nostra volontà..., a livello locale invece è chiaro che da noi deve partire un moto che coinvolga chi avrebbe difficoltà a sposare un cammino squisitamente partitico, o che magari non si rivede più in quel cammino, ma si rivede nella continuazione di un percorso di crescita della città».

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RomeoSebi18settembreDel Partito democratico è capogruppo a Palazzo Campanella un altro reggino che 'conta' negli equilibri del Pd calabrese e di Reggio Calabria, ma fin dalle prime battute di consiliatura di fatto è 'più oliveriano di Oliverio': Seby Romeo, strettissimo collaboratore del Governatore calabrese in carica.

Questa di Feroleto Antico è la grande Giornata Dei Sindaci, vero. Ma anche i sindaci sanno che questo non può bastare...

«Quest'assemblea l'hanno convocata proprio i sindaci, a valle di una valutazione di questi quattro anni in cui gli amministratori hanno rilevato un'attenzione elevata alle varie comunità, e questo indipendentemente dal colore politico delle singole Amministrazioni locali: prova ne sia che c'erano sindaci di diverso orientamento culturale e politico, e quindi anche partitico. La valutazione è stata di chiedere al presidente Oliverio di continuare a essere punto di riferimento, in sostanza di ricandidarsi alla guida della Regione. L'accettazione da parte di Mario Oliverio aprirà una fase oggettivamente nuova, inedita: abbiamo, in realtà, un presidente della Regione che per la ricandidatura viene investito direttamente dalle autonomie locali».

Certo però Mario Oliverio, oltre che dal voto di tantissimi calabresi, è diventato inquilino della Cittadella regionale di Germaneto anche grazie ai partiti. Una riunione come questa non indebolisce la politique politiciénne, non prospettando un'ipotesi ma mettendo Pd e alleati davanti a un 'dato'?

«Intanto, se s'indebolisce la politique politiciénne è una cosa solo positiva. Se s'indebolisce il sistema democratico fondato sui partiti, invece, è un fatto negativo: e infatti questo non è nelle intenzioni di Oliverio, che andrà a raccogliere un appello 'dal basso'. E molti non ricordano, comunque, che nel 2014 Mario Oliverio non fu candidato dal Pd: raccolse le firme, come da Statuto dèm, per tenere le primarie e ricevette una larga investituta popolare, anche da militanti, dirigenti, iscritti ad altre forze politiche della Sinistra e del centro; non ci fu una segreteria di partito a designarlo».

Giusto, ma come con Agazio Loiero per due volte, come per tanti candidati elementi apicali negli Enti locali...

«...Sì, ma è una cosa su cui serve discutere. Anzi, se vogliamo dirla tutta, l'allora segretario nazionale del Partito democratico Matteo Renzi era contrario alla candidatura di Oliverio; e una delle costanti di questa legislatura regionale è stato il fatto che, tralasciando gli altri temi sui quali siamo grati ai governi Renzi e Gentiloni..., sulla Sanità questi Governi si sono alternati, hanno nominato commissari per la Sanità altri Presidenti in altre Regioni e non l'hanno fatto con Mario Oliverio. Dunque il carattere popolare dell'investitura di Oliverio, che avvenne attraverso le Primarie, oggi si evolve attraverso un ragionamento con i sindaci. Lei mi ha chiesto: può bastare? Le Regionali sono forse già vinte con l'investitura dei sindaci? Io rispondo: probabilmente no, nessuno ha questa presunzione. Però registro che c'erano forze 'nervose', in questi giorni, che probabilmente pensavano che la partita si fosse già giocata. Mentre invece le partite si giocano quando l'arbitro fischia: e l'arbitro ancòra non ha fischiato».