Vibo tra le città con un numero percentuale maggiore di delitti, bene invece il dato della città metropolitana di Reggio Calabria

Il tasso di omicidi (0,7 per 100mila abitanti in Italia nel 2016) varia in misura ampia tra le province; i valori piu' bassi sono particolarmente concentrati nelle province dell'Italia centrale e piuttosto frequenti al Nord, area che comunque mostra un profilo meno omogeneo. Tuttavia il primato negativo assoluto nel 2016 va alla provincia di Rovigo (2,9 omicidi per 100mila abitanti), seguita da numerose province del Mezzogiorno come Foggia (2,2), Napoli, Nuoro, Vibo Valentia e Trapani (1,8). E' quanto emerge dall'ultimo Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile (Bes) dell'Istat. Il tasso di delitti violenti (piu' robusto del tasso di omicidi a questo dettaglio territoriale, poiche' quest'ultimo puo' risultare estremamente variabile anche per effetto di piccoli numeri) traccia una mappa del Paese piuttosto articolata ma trasversale rispetto alla contrapposizione Nord-Sud (Figura 18). Tra le province italiane si passa dai 7,7 delitti per 10mila abitanti di Rieti ai 34,7 di Napoli, seguita a distanza da Milano e Rimini (26 in entrambi i casi).

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Il fenomeno e' generalmente piu' intenso nelle citta' metropolitane di tutta Italia, con le uniche eccezioni positive di Reggio Calabria (12,1) e Cagliari (13,1). La maggiore penalizzazione delle citta' metropolitane rispetto alle province piu' piccole e' confermata dal tasso di delitti diffusi, che tiene conto delle denunce di furti di ogni tipo e delle rapine in abitazione. Questo tasso (che a livello provinciale non considera le mancate denunce) e' in calo negli ultimi due anni dopo tre anni di crescita: nel 2016 (ultimo anno disponibile) si sono registrate in Italia 222,5 denunce ogni 10mila abitanti. In questo caso il gradiente territoriale si inverte mettendo in luce un generale vantaggio delle province del Mezzogiorno rispetto a quelle del Centro e soprattutto del Nord. Soltanto Catania e Bari si collocano - ultime - tra i territori piu' penalizzati (l'ultimo 20% della graduatoria), con circa 247 denunce per 10mila abitanti. Nel resto del Mezzogiorno invece, fatta eccezione per Napoli (226) e Pescara (224), i tassi sono uguali o inferiori alla media del Paese. Delle 41 province e citta' metropolitane meridionali, ben 15 entrano nel gruppo dei territori in assoluto meno esposti (il primo 20% della graduatoria), con il minimo per Potenza (63,2). In questo stesso gruppo si trovano soltanto 4 province del Nord (Verbano-Cusio-Ossola, Sondrio, Belluno e Pordenone) e due del Centro (Rieti e Frosinone). Tra le province piu' sfavorite del Centro Italia si trovano Roma (323) e le toscane Lucca, Pistoia, Firenze, Livorno e Pisa . Al Nord il tasso di delitti diffusi e' alto e omogeneamente distribuito tra le province della Liguria e dell'Emilia-Romagna, regione di appartenenza di Rimini, che con 484,6 delitti diffusi per 10mila abitanti e' in assoluto la provincia italiana piu' penalizzata del 2016. Le restanti province dell'area registrano generalmente valori piu' bassi, ad eccezione di Milano (455) e Torino (312). (AGI)