Lotta alle droghe, Fondazione “Incontro” torna in Calabria

La Comunità Incontro torna in Calabria. La Fondazione che gestisce la prestigiosa realtà, attiva a livello internazionale nella lotta alle tossicodipendenze, da oggi, ha una propria sede a San Mango d'Aquino, nel prestigioso Palazzo Mendicino, messo a disposizione dalla locale amministrazione. Ma oltre alla nuova struttura, la Fondazione ha anche un nuovo presidente del Comitato d'onore calabrese: il consigliere regionale Antonio Scalzo, la cui nomina è stata ufficialmente annunciata nel corso della manifestazione.

Alla cerimonia del taglio del nastro ha partecipato il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, da sempre in prima linea contro il narcotraffico e conosciuto per il suo impegno contro la droga. Successivamente, nel Palazzo della Cultura di San Mango, si è tenuta la conferenza di presentazione aperta dal sindaco Leopoldo Chieffallo. Quest'ultimo ha sottolineato "l'importanza di una giornata nella quale San Mango e la Calabria si aprono per accogliere la Fondazione Incontro con l'ambizione di diventare un punto di riferimento per l'intero Mezzogiorno". Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente nazionale della Fondazione, Eros Brega, il quale ha ringraziato le istituzioni locali e auspicato che, nel nome di don Pierino Gelmini, possa ripartire al più presto l'impegno la lotta alle tossicodipendenze in Calabria, dopo la conclusione dell'esperienza di Zervò. Il rappresentante legale della Fondazione, Giuseppe Lorefice, ha ricordato "l'impegno di don Pierino contro la droga, che conduce inesorabilmente alla morte, e la sua fiducia incrollabile nell'uomo e nel valore della vita". Il capostruttura del Molino Silla di Amelia, Giampaolo Nicolasi, ha richiamato "i problemi burocratici che portarono alla chiusura di Zervò, ma anche la straordinaria accoglienza che il popolo calabrese ha sempre assicurato alla Comunità Incontro, probabilmente la più calorosa che ci sia mai stata riservata in tutto il mondo".

Nel suo indirizzo di saluto, il commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dal debito sanitario della Regione Calabria, Massimo Scura, ha rievocato alcuni episodi legati alla sua vicinanza al mondo della Comunità di don Gelmini, del quale ha ricordato alcune frasi ricorrenti, tra cui: "Fa più rumore un ramo che cade che una foresta che cresce, a riprova di quanto distruggere sia più semplice che costruire. Da parte mia, assicuro un attento controllo affinché il procedimento amministrativo legato all'avvio operativo della Comunità proceda correttamente e celermente".

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Visibilmente soddisfatto il presidente del Comitato d'onore calabrese della Fondazione, Antonio Scalzo, che ha affermato: "Colgo da parte di tutti i protagonisti di questo splendido momento, dal cda della Fondazione al Comune di San Mango d'Aquino fino alla Regione, una concreta volontà di realizzare qualcosa di grande e di positivo. Vogliamo diventare un punto di riferimento per tutto il Mezzogiorno, dimostrando che la Calabria non è necessariamente ultima, ma che può assumere un ruolo guida nella lotta alle tossicodipendenze, all'abuso di alcol, alla ludopatia. Siamo all'inizio di un percorso che, ne sono convinto, ci porterà lontano". Scalzo ha aggiunto che, nel suo cronoprogramma, "dovranno essere attivati nel più breve tempo possibile gli uffici e il front office di prima accoglienza. Chiederemo alla Regione la disponibilità per l'arredo delle sedi. Nel tempo, il nostro obiettivo è arginare l'emigrazione sanitaria del disagio sociale".

Il presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, ha parlato di "un nuovo inizio che porta con sé la speranza di un futuro migliore per tante ragazze e tanti ragazzi, ma anche la consapevolezza che non tutto è perduto. La chiusura di Zervò è stata una sconfitta. Per questo è importante che oggi la Fondazione e le istituzioni siano qui oggi, ma sarà importante soprattutto esserci quando la sede sarà operativa. E' un impegno che dobbiamo assumere tutti insieme". Nelle sue conclusioni, il presidente della giunta regionale Mario Oliverio ha definito quello di oggi "l'approdo di un lungo lavoro che è già stato compiuto lontano dai riflettori. Un'iniziativa come questa va sostenuta perché risponde a un bisogno di servizi nella nostra terra e oltre i confini della Calabria. La presenza della Comunità Incontro è un fatto di straordinaria importanza che va al di là di ogni dibattito in materia di legislazione sulle droghe. Per la Calabria, aver consentito la chiusura di Zervò tra il 2011 e il 2012 è stato un danno. Ci sono servizi sanitari che non possono essere tagliati per una mera logica di contabilità".