E' ufficialmente partita anche in Calabria la raccolta delle firme di "Potere al popolo" a supporto dei candidati che si presenteranno nei collegi uninominali e plurinominali di Camera e Senato

E' ufficialmente partita anche in Calabria la raccolta delle firme di "Potere al popolo" a supporto dei candidati che si presenteranno nei collegi uninominali e plurinominali di Camera e Senato. Candidati che, è bene ribadirlo, sono stati scelti dal "basso" ovvero da oltre 180 assemblee territoriali che si sono tenute sull'intero territorio nazionale.

Nel basso jonio catanzarese, serre, preserre e vibonese i tanti attivisti si sono già mobilitati per conseguire il primo importante obiettivo politico del Movimento, annunciando che in tutti i Comuni del territorio sarà possibile apporre la propria firma negli appositi moduli. Inoltre verranno organizzate iniziative utili a creare aggregazione e partecipazione attiva attorno ad un progetto che sta riscontrando sempre maggiori consensi in un popolo deluso e amareggiato dalla situazione politica attuale prospettata da vecchie e nuove formazioni partitiche.

La prima scadenza da considerare è quella del 28 gennaio, giornata in cui bisognerà presentare le firme a sostegno dei candidati che nel territorio di riferimento sono Amerigo Fiumara (uninominale alla Camera), Ferruccio Codeluppi (proporzionale alla Camera) e Lina Leuci (uninominale al Senato).

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«Noi nasciamo dal basso – ha dichiarato la portavoce del Movimento Viola Carofalo dopo aver depositato presso la Camera dei Deputati il simbolo di Potere al Popolo – da chi in questi anni ha costruito una risposta sui territori alla crisi provando a rispondere ai bisogni della maggioranza. Siamo impegnati al momento nella sfida della raccolta delle firme che siamo convinti di superare grazie all'impegno degli attivisti sui territori. Non siamo però una forza populista, abbiamo un progetto chiaro per il paese, portiamo i temi che nessuno affronta, la redistribuzione della ricchezza, la difesa e l'implementazione dei diritti dei lavoratori, siamo, per questo, semplicemente una forza popolare».