Parla l'ex assessore regionale Roccisano: "Fuori perché non agivo a comando, qualcuno vicino ad Oliverio..."

roccisanofedericanuova 500"Non ero una persona a disposizione di chi pensava di avere, come è stata definita, una bottiglia nelle proprie mani da spostare da una parte all'altra della Calabria". Lo ha detto Federica Roccisano nel corso della conferenza stampa convocata a Lamezia Terme dopo la sua estromissione dalla Giunta regionale. "Io - ha aggiunto - non sono stata questa, non ho risposto a richieste che sono state fatte, politiche e meno, sia di incontri o di azioni e di risposte da dare e questo probabilmente ha dato un po' sui nervi ad una parte politica che pensava di avere investito su un oggetto e non su una persona indipendente, autonoma che sposava non delle persone ma un progetto politico".

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Per l'ormai ex assessore regionale a decidere la sua estromissione sarebbero state "persone che sono vicine al presidente della Giunta perché non penso che tutte le stesse voci pesano allo stesso modo nelle orecchie del presidente della Giunta. Sicuramente sono state persone estremamente vicine a lui che hanno definito e deciso questo destino che sicuramente, come avevo anticipato il due gennaio al presidente nel nostro incontro, hanno brindato anche perché finalmente avevano ottenuto il loro obiettivo e, quindi, l'hanno vinta loro. Mi era stato chiesto di dimettermi, pero' questo strideva con quelle che sono la mia storia e la mia coscienza personale. Federica Roccisano era scomoda perche' non era comoda, cioè non era una persona che a comando parlava o a comando taceva o a comando andava o a comando diceva si'".

"Il Pd è il partito al quale appartengo, nonostante in questi due anni sia stato silente. E penso che ci sia una dimensione diversa da livello calabrese a quello nazionale. Riconosco al segretario Renzi e al Presidente del Consiglio Gentiloni il merito di avere fatto delle cose che, sul sociale e anche nel merito del lavoro, non erano mai state fatte. Riconosco, al contrario, una distanza totale dai territori con il livello nazionale, ma diciamo che i mie ideali rimangono vicini al Pd".

Rispondendo ad una specifica domanda sui rapporti interni alla Regione, poi, Roccisano ha ammesso di "di essere stata troppo tenera, troppo gentile con il livello burocratico tantissime volte e di avere denunciato tardi quelli che erano i ritardi". Ha aggiunto, inoltre, "di non avere insistito, ma non l'ho fatto per una specie di deresponsabilizzazione personale su quelli che erano gli ostruzionismi ed il mobbing che veniva fatto all'interno del Dipartimento regionale". L'ex assessore regionale ha reso noto anche che "il segretario regionale del Pd, Magorno quando gli ho parlato al telefono mi ha detto che era perfettamente all'oscuro di quello che accadeva nella Giunta. L'isolamento politico e' stato il mio quotidiano, pero' è stato corrisposto da un accompagnamento totale e condiviso di talmente tante persone che alla fine dell'isolamento politico di quei pochi me ne sono accorta solo un po'. L'isolamento politico, devo dire la verità, era stato chiaro ed evidente, ad esempio durante la manifestazione per l'ospedale di Locri dove sono stata fortemente contestata, da sola, perché proprio qualcuno quella mattina aveva convocato una riunione di partito a Reggio Calabria". Alla domanda sull'eventualità di una proposta di candidatura in occasione delle politiche, Roccisano ha risposto che "si ragiona e si vede. Per il momento, non ho ricevuto alcun tipo di sollecitazione e il mio telefono ha squillato - ha detto - solo per solidarietà e per messaggi di accompagnamento e di fiducia".