Procura Nazionale Antimafia, De Raho: "C'è tanto da fare, dobbiamo essere veloci come criminali"

Alla Procura nazionale antimafia "c'è da fare tanto, soprattutto c'è da adeguarsi ai tempi delle mafie. Una cooperazione giudiziaria e un contrasto alle mafie non può attendere il tempo degli scambi informativi tra autorità diverse e lontane. Necessitano di un passaggio rapido di informazioni. Noi dobbiamo essere veloci come lo è la mafia quando gestisce i traffici con strumenti di comunicazione moderni". Lo ha dichiarato il Procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero de Raho a margine dell'ottava Conferenza Italia-America Latina e Caraibi alla Farnesina. L'esperienza alla procura di Reggio Calabria "mi ha dato l'opportunità di collegarmi direttamente con organismi di polizia giudiziaria dell'America centrale e meridionale, per mettere su in tempi molto più rapidi indagini anche in Paesi stranieri", ha aggiunto Cafiero de Raho, sottolineando l'importanza del "doppio binario di operare all'interno del territorio italiano e nei Paesi dove le mafie sono produttrici di cocaina o trattano altri traffici". È necessario che "il rapporto sia stretto per portare avanti indagini parallele". Parlando del tema dell'estradizione, gli attuali rapporti internazionali di cooperazione "la agevolano al massimo". Gli "ostacoli che un tempo si potevano frapporre oggi si sono attutiti e a volte scomparsi". "L'immediata comunicazione consente di arrivare all'obiettivo, e questo è il compito anche di conferenze internazionali come oggi", ha spiegato il procuratore Antimafia.

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"Penso di andare in Messico, Guatemala, Colombia, Costa Rica, in tutti i Paesi nei quali c'è la produzione o il commercio della cocaina, che è il primo strumento di scambio e arricchimento delle mafie". Avere un "modello condiviso" con i Paesi dell'America Latina "significa favorire il contrasto alle mafie". Sulla collaborazione con la regione "sono ottimista, sono convinto che il primo passo ci avvicina, per unirci in questa lotta fondamentale". E' quanto dichiarato dal Procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero de Raho a margine dell'ottava Conferenza Italia-America Latina e Caraibi alla Farnesina. Parlando del Messico, si tratta di "un Paese di passaggio attraverso il quale i produttori" di droga "si proiettano su Stati Uniti ed Europa" attraverso "la Spagna, il nord Europa e anche Gioia Tauro, Genova, Livorno e altri porti italiani", ha aggiunto il procuratore Antimafia. I cartelli messicani "favoriscono e proteggono" il passaggio della droga e hanno "un'importanza strategica". In America centrale e meridionale ci sono "legami con la Ndrangheta", anche perché l'organizzazione criminale "ha broker internazionali" che risiedono nei Paesi del Sud e Centroamerica "e gestiscono i rapporti con i cartelli della cocaina", ha sottolineato de Raho.