Pandora, la presidente della CRPO Cinzia Nava: "Una pubblicità discriminante verso le donne"

"Le ragioni promozionali non possono mai prevalere sul buongusto, cedendo all'ambiguità di messaggi che, per centrare l'obiettivo delle vendite, offendono - e neanche tanto velatamente - le donne e la loro soggettività".
E' quanto afferma la presidente della Commissione regionale per le Pari Opportunità della Calabria, Cinzia Nava.
"La trovata reclamistica di una nota griffe di gioielli, rimbalzata sui social, suscitando reazioni indignate e vibranti proteste, è l'ultimo episodio - sottolinea Cinzia Nava - di un modo di fare pubblicità che sceglie solo di essere ammiccante, mettendo sotto i piedi la regola aurea del rispetto".
"E' ricorrente assistere - prosegue Nava - a messaggi pubblicitari che rispolverano una mentalità arcaica che rischia di offendere le faticose conquiste delle donne il cui ruolo oggi nella società è radicalmente cambiato grazie ad una nuova cultura che ha pervaso tutti gli ambiti. Ma, fatto è, c'è chi ancora gioca ad utilizzare metafore del passato per scomodare modelli che fanno parte di un retaggio sessista e retrogrado. Si badi bene: c'è solo da andar fiere se le donne sono casalinghe perfette che brillano in economia domestica. La realtà è che le donne spesso, oggi, oltre a svolgere queste necessarie incombenze - fondamentali per la famiglia - sono anche professioniste affermate che nulla hanno da invidiare al genere maschile, vista la loro capacità di lavoro multitasking, di flessibilità e di adattamento, e considerati - mediamente - i più alti rendimenti nel lavoro e nello studio. Accade anche, e non di rado, che in tempi di carenza di lavoro, siano le mogli a garantire il sostentamento delle famiglie perché i loro mariti o hanno perso il lavoro o sono inoccupati e si dedicano a gestire casa e famiglia".

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"Dinanzi a queste 'creazioni provocatorie' - forse anche studiate a tavolino nella consapevolezza di innescare polemiche e di garantirsi più ampi, ma non certo migliori, risultati di marketing - possiamo solo affermare che ormai, stigmatizza Cinzia Nava, le ragioni del consumo e la logica del profitto hanno preso il sopravvento su tutto. Al di là delle doverose scuse, messaggi che discriminano - come ha affermato la coordinatrice nazionale degli Organismi regionali per la Parità di genere Roberta Mori - 'nutrono l'inciviltà della prevaricazione di genere, ci fanno tornare indietro di decenni e frenano, oltre all'emancipazione femminile, il progresso dell'intera società'".