Scioglimenti, Campanella (PRC): "Emergenza politico-mafiosa senza fine"

"L'emergenza politico-mafiosa nella nostra regione sembra non finire mai. Infatti il Consiglio dei Ministri ha sciolto ben cinque Amministrazioni Comunali calabresi, tutte per infiltrazioni mafiose. Non c'è più distinzione territoriale, perché si va dal nord al sud della Calabria, dalla provincia di Cosenza a quella di Reggio Calabria, passando per il centro. Non ci sono, inoltre, distinzioni per quanto riguarda le dimensioni dei Comuni in termini di abitanti". Lo scrive Antonio Campanella, componente della segreteria provinciale del Partito della Rifondazione Comunista di Catanzaro.

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"Si va da un piccolo centro come Petronà alla terza città calabrese, Lamezia Terme. A cadere sono anche le barriere politiche, dato che ad essere interessate sono amministrazioni sia di centrodestra che di centrosinistra. Tutto questo ricade su una regione fragile come la nostra. Quale esempio si vuole dare alle nuove generazioni? Individuiamo in questo tipo di vicende un nesso tra astensionismo elettorale, sfiducia e la sensazione che le cose non possano mai cambiare. Al di là dei provvedimenti come lo scioglimento, le azioni giudiziarie e delle forze dell'ordine, il dato che emerge è che c'è un notevole cambiamento in peggio della classe politica. Non ci sono più le condizioni per ridare speranza a disoccupati, giovani, donne, precari e per parlare di un futuro diverso e migliore per questa terra. Bisogna rompere questo intreccio perverso, mafia-politica, praticare un cambiamento radicale dei gruppi dirigenti, dei programmi e delle priorità. Costruire una grande sinistra che dia speranza ai calabresi, le prossime elezioni politiche siano l'occasione per questo cambiamento".