Il ministro Orlando in Calabria: “Sinistra divisa apre la strada alla destra. Pd lavori non su schieramenti, ma su messaggio politico”

Orlando Andrea Cz 20 novembre"Siamo in una fase di cambiamenti delle mafie. Il compito dello Stato, oltre che svolgere un'azione di carattere repressivo, e' anche capire questi cambiamenti, non limitarsi semplicemente all'utilizzo degli strumenti di cui dispone, che sono molti, ma anche ipotizzare nuove forme che non si realizzano soltanto attraverso l'azione repressiva". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, parlando a Catanzaro con i giornalisti, a margine di un convegno svoltosi all'universita' magna Graecia di Catanzaro, sulle riforme in campo giudiziario.

Orlando sarà poi a Rende dove alle 16, all'Ariha Hotel, parteciperà a un incontro sul tema "Una nuova alleanza civica e di centrosinistra per cambiare l'Italia e la Calabria".

Secondo Orlando, "c'e' un ruolo della scuola, un ruolo della societa', delle altre istituzioni che non sono le forze di polizia e la magistratura, che deve essere messo in campo e per questo credo sia utile un momento di riflessione e di costruzione di una vera e propria piattaforma. Le mafie - ha spiegato - tendono a diminuire in alcune realta' la loro caratteristica di intimidazione e a rafforzare la capacita' corruttiva, a utilizzare il denaro per entrare nell'economia legale, a utilizzare una borghesia che diventa mafiosa e si mette al servizio delle organizzazioni criminali. Questo e' un dato che non riguarda solo le regioni di storico insediamento, ma riguarda purtroppo - ha sottolineato - tutto il Paese e, come abbiamo spiegato ai nostri partners europei, puo' riguardare e sta riguardando anche i paesi dell'Ue". Orlando si e' poi rivolto ai giovani calabresi. "Mando un messaggio molto semplice - ha aggiunto - tornate a impegnarvi, a rivendicare un ruolo forte dello Stato perche' c'e' bisogno per ripartire non soltanto di strumenti per sconfiggere la criminalita' organizzata, ma anche di investimenti pubblici pubblici e anche di una possibilita' di accesso alla pubblica amministrazione".

 

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Giusto parlare di alleanze, ma bisogna anche che il Pd parli di programmi per riconquistare gli elettori delusi. Lo ha detto, rispondendo alla domanda di un giornalista in merito al passaggio di alcuni esponenti locali dal Pd a Mdp, in Calabria, il ministro Andrea Orlando. "Noi - ha sottolineato - abbiamo scelto, nonostante avessimo idee diverse da chi ha la maggioranza attualmente nel partito, di rimanere nel Pd perche' riteniamo che una sinistra divisa alla fine apra la strada alla destra. Naturalmente, per evitare smottamenti - ha proseguito - e' importante che il Pd sia in grado di parlare a quell'elettorato deluso che in qualche modo non ha avvertito una sufficiente attenzione a temi come quelli del Mezzogiorno, della poverta', delle crescenti diseguaglianze. Per questo - ha detto il Guardasigilli - e' molto importante che il Pd, fin dalle prossime ore, oltre che lavorare sugli schieramenti, cosa che non va mai sottovalutata, lavori anche sul messaggio politico che vuole dare. Il Pd - ha concluso - deve dire con chiarezza che vuole costruire, con la prossima sfida elettorale, un Paese piu' giusto, oltre che un Paese che riparte".

"Io penso che se se ne vuol parlare dopo sarebbe bene cominciare a parlare adesso, perche' pensare di fare una campagna elettorale nella quale ci si prende a male parole e poi dopo si costruire un patto d'azione non mi sembra una via particolarmente agevole". Lo ha detto a Catanzaro il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, rispondendo a Mdp e a Pierluigi Bersani che hanno chiuso alla possibilita' di un patto elettorale con il Pd. "Nel secolo scorso - ha proseguito Orlando - di fronte all'ascesa dei fascismi le sinistre si divisero in nome della purezza ideologica e in nome del fatto che ciascuna parte rivendicava di essere piu' amica del popolo e quelle divisioni le pago' il popolo".