L’Usb: “Scade sempre di più la sicurezza nel trasporto pubblico locale calabrese”

"La scarsità di risorse disponibili utili per garantire standard di sicurezza accettabili attraverso una corretta manutenzione degli autobus in circolazione e il rispetto delle norme di legge afferenti riposi e tempi di guida del personale e, addirittura, del Codice della strada, in Calabria produce oramai una situazione intollerabile che espone i lavoratori e i trasportati, nonché gli utenti della strada, a gravi rischi fino a episodi come quelli accaduti la scorsa settimana che ha visto la tragica morte di due persone e per puro caso è stata evitata una tragedia ancora più grave quando ha preso fuoco un autobus carico di viaggiato in transito sull'A/2.

Abbiamo avuto modo di riscontrare che le aziende esercenti, e tranne pochissimi casi, sono tutte impegnate nella riduzione costante dei costi di produzione del servizio con metodi molto lontani da criteri industriali rispettosi delle norme di legge e dei CCNL. Di fatti, pianificano le loro attività non in funzione della qualità e della sicurezza del servizio, ma per garantirsi margini operativi consistenti.

Come è facile desumere, il tutto a scapito della sicurezza e a danno dei lavoratori. Ma grazie soprattutto alle connivenze di chi dovrebbe denunciare queste gravi azioni e si rende irreperibile?

Le poche imprese (?) che parzialmente tentano di garantire standard accettabili e diritti ai lavoratori e che hanno provato ad adeguarsi, subiscono, ovviamente, la concorrenza industriale sleale che si basa sulla mancata osservanza delle norme che regolano la circolazione degli autobus, delle norme sulla sicurezza, per la scarsa manutenzione dei mezzi e per lo sfruttamento del capitale lavoro che arriva, addirittura, a non garantire i recuperi psicofisici al personale di guida.

Con questo criterio di gestione è facile ridurre il costo medio del personale e delle attività connesse al servizio. Non importa se poi non si garantisce la sicurezza dell'esercizio per apparire come aziende virtuose gestite da manager "capaci".

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Un criterio illegale che induce anche le imprese che vorrebbero garantire sicurezza e diritti, a chiedere, velatamente, di soprassedere alla pretese di attuare alcuni obblighi allo scopo di potere essere "competitive" in caso di affidamento dei servizi con le procedure di gara. Tutto ciò è abominevole!

Siamo a conoscenza di aziende dove i lavoratori vantano congedo ordinario arretrato, che dovrebbe servire al recupero psicofisico, per oltre 100 giornate, di riposi normati dal Regolamento CE 561/2007 mai concessi, di lavoratori assunti sui servi di TPL distratti e utilizzati con la scusa della formazione sui servizi non ricadenti in quelli regionali, di autisti costretti a fare inversione di marcia in prossimità di curve pericolose incroci e in alcuni casi, addirittura in piena curva o al centro degli incroci contrariamente ai divieti imposti dal vigente CdS.

Una situazione esplosiva a cui avevamo provato a porre rimedio chiedendo alla regione Calabria di inserire una norma che revocasse le concessioni alle aziende che non rispettano le norme sulla sicurezza stradale e CCNL se accertati da Ispettori del lavoro, dagli organi di polizia e/o dai Tribunali della Repubblica, che però non è stata accettata per motivi abbastanza ovvi e cioè l'incapacità di far funzionare il servizio ispettivo di cui è dotato l'assessorato ai trasporti che ha la responsabilità sulle materie di viabilità e stato giuridico del personale dipendente delle aziende.

Auspichiamo che la Regione Calabria, a tutela dei cittadini e dei propri interessi in quanto Ente concedente, ponga in essere le giuste azioni, coinvolgendo gli organi competenti, affinché le aziende concessionarie rispettino il contratto di servizio in tutti gli aspetti e in primis garantendo ai cittadini servi sicuri e ai lavoratori i diritti e le tutele dovuti per legge e per contratto". Lo afferma l'Usb Lavoro Privato Calabria, Comparto Trasporto Pubblico Locale.