La proposta di legge contro la violenza sulle donne di Ferro, Esposito e Mirabello

"Dal Consiglio regionale arriva un importante segnale di attenzione verso le donne vittime di violenza". Lo affermano i consiglieri Wanda Ferro, Sinibaldo Esposito e Michele Mirabello, che hanno sottoscritto e depositato una proposta di legge che definisce "Interventi di prevenzione e contrasto della violenza di genere e per il sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli".

"Una iniziativa che è considerata un punto di partenza – scrivono in una nota congiunta i consiglieri proponenti - che ha l'obiettivo di aprire una discussione più ampia possibile in Commissione e in Aula, affinché con il contributo di tutti i consiglieri venga arricchito e migliorato il testo in modo da dare una risposta concreta sul territorio calabrese ad un fenomeno di drammatica attualità, quello dei maltrattamenti e delle violenze nei confronti delle donne".

"Il progetto di legge – proseguono Ferro, Esposito e Mirabello - giunge dopo una serie di confronti con esperti del settore e soprattutto con le associazioni che operano da anni sul territorio, e che hanno una importantissima funzione complementare, e spesso di vera e propria supplenza, rispetto al pubblico".

Il testo prevede la realizzazione ampia e coordinata di interventi per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere e per il sostento alle vittime e ai loro figli, consolidando e riformando le previsioni contenute nell'attuale normativa regionale.

"La norma infatti - continuano i proponenti - prevede l'abrogazione della legge regionale 20/2007 sui centri antiviolenza e le case di accoglienza, diventata obsoleta vista l'evoluzione delle disposizioni nazionali ed internazionali in materia".

"L'obiettivo è quello di non lasciare da sole le donne maltrattate, perché dall'isolamento spesso proviene nuova violenza, sostenendole e dando supporto anche ai figli minori, vittime della cosiddetta "violenza assistita". Ma la legge prevede anche un intervento di presa in carico degli uomini cosiddetti maltrattanti, per rendere concreta ed efficace l'attività di prevenzione".

Il nuovo testo punta ad assicurare sostegno ai Centri Antiviolenza e alle Case rifugio sul territorio calabrese, definendone i requisiti ed istituendo un apposito albo per accedere all'assegnazione dei contributi regionali e statali.

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"La copertura economica – sottolineano Ferro, Esposito e Mirabello - potrà arrivare innanzitutto dal recupero dai fondi già destinati alla legge 20 che verrà abrogata, ma andranno recuperati ulteriori finanziamenti, in particolare dal fondo sociale. Il contrasto alla violenza di genere non può limitarsi alle enunciazioni di principio – concludono i tre consiglieri - ma devono essere destinate le risorse necessarie alla realizzazione e al mantenimento delle strutture che aiutano le donne ad uscire dal meccanismo perverso della violenza e della paura, e al sostegno dei centri antiviolenza già esistenti, che ormai da troppo tempo sono in agonia per mancanza di fondi".