Nava (Crpo): “Serve una legge regionale contro la violenza di genere”

Sui continui episodi di violenza sulle donne interviene, é detto in un comunicato dell'ufficio stampa del Consiglio regionale, la Commissione regionale Pari opportunità, "che annuncia una serie di azioni per sensibilizzare al rispetto del prossimo partendo dalle scuole e da una legge regionale sulla violenza di genere". "Abbiamo deciso di far sentire la nostra voce di denuncia - sostiene il presidente dell'organismo, Cinzia Nava - perché, come dice la sociologa Chiara Saraceno, non si tratta più di emergenza ma di persistenza. Atti di violenza che tradiscono l'essenza pura e nobile dell'amore che in quanto tale non può mai essere malato e connotano quello che, purtroppo, è un trend in forte crescita. Bisogna agire con fermezza per fermare questa barbarie e spezzare il muro dell'omertà che, ancora oggi, resta un grosso ostacolo sulla strada che porta al contrasto del fenomeno, se è vero anche che alla denuncia arriva in Italia solo il 14% delle donne. La Commissione, che ho l'onore di presiedere, all'unisono, è fermamente convinta che il processo di educazione alla non violenza debba partire dai banchi di scuola sensibilizzando i bambini al rispetto del prossimo e alla diversità di genere quale espressione anch'essa di ricchezza della società. Qualunque atto, anche un semplice schiaffo, deve essere avvertito come segnale di non amore rispetto al quale non esistono giustificazioni di alcun tipo. Mi riferisco alle tante volte in cui si preferisce lasciare andare, o perché si scambia il gesto con una bravata o perchè si giustifica l'aggressore in quanto la vittima lo avrebbe istigato indossando abiti succinti o percorrendo luoghi bui. C'è alla base un problema di ignoranza, di cultura e di territorio, sul quale intervenire con una adeguata formazione nelle scuole e invitando la vittima di confessare il problema ai parenti più prossimi. La vera persona debole non è la donna, spesso indicata come il sesso da tutelare, ma l'uomo che, nel compiere simili atti, manifesta carenza emotiva e che conosce solo la forza e non il sentimento, rispondendo alla sua indole maschilista e imponendo la forza sulla donna soprattutto quando avverte il pericolo di essere lasciato. L'uomo, infatti, non sopporta di dover rimettersi in gioco con una nuova vita rispetto a quella che fino a quel momento aveva organizzato la sua compagna o moglie".

--banner--