Presentato il bilancio sociale dell'INPS Calabria

Una rete di sinergie istituzionali che sia capace di far ripartire la Calabria nella legalità e nella trasparenza. E' stata questa la proposta lanciata da Luisa Latella, prefetto di Catanzaro, dalla "Casa del maestro" di Lorica durante la presentazione del Bilancio sociale dell'Inps Calabria. Un progetto, cui dovrà essere dato un seguito operativo finalizzato alla messa a sistema delle varie banche dati operative sul territorio regionale, che ha raccolto il consenso dei rappresentanti delle istituzioni, della politica e delle organizzazioni sindacali che hanno risposto positivamente all'invito del Direttore generale dell'Inps Calabria, Diego De Felice.

Diego De Felice, direttore regionale dell'Inps Calabria, durante il suo intervento a Lorica si è soffermato sulla necessità di dare vita ad un "patto civico con la società calabrese" per superare le tante problematiche ancora in essere sul territorio regionale. In quest'ottica, ha concluso Diego De Felice, è "significativo rappresentare in modo chiaro, trasparente ed efficace alle istituzioni interessate, attraverso la presentazione del Bilancio sociale dell'Inps, i dati raccolti dai nostri uffici per avviare un'analisi attenta e approfondita sui cambiamenti in corso in Calabria".

I lavori presso la "Casa del maestro" di Lorica sono stati aperti dalla relazione di Giuseppe Zito, presidente del Comitato regionale Inps e segretario della Uil pensionati di Reggio Calabria. Il primo passaggio dell'intervento di Giuseppe Zito è stato dedicato ai giovani, al futuro della Calabria. "I giovani calabresi iniziano a lavorare sempre più tardi con risvolti negativi e pesanti sulle prospettive pensionistiche ma anche sulle scelte immediate in tema di investimenti "strutturali" e di creazione di nuovi nuclei familiari, o ampliamento di quelli esistenti. In termini sociali, se i giovani non lavorano e non producono reddito, significa che il vero ammortizzatore sociale in Calabria è la famiglia di origine, che con pensione e stipendi sempre più miseri, deve mantenere figli e, qualche volta, anche nipoti. Siamo all'impoverimento di ben 3 generazioni".

La fotografia scattata dall'Inps ci rimanda l'immagine di una Calabria che arranca, che non riesce ad uscire dalla crisi. Un territorio in cui calano il reddito ed i consumi ma che, soprattutto, è segnato da una emigrazione senza fine da parte delle giovani generazioni. La Calabria non produce lavoro, anzi le sue province si sono messe in evidenza per una costante emorragia occupazionale con Reggio Calabria che, nel 2016, ha fatto registrare le maggiori negatività.

All'incontro di Lorica è intervenuto anche Pietro Iocca, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Inps. Per Pietro Iocca "il Bilancio sociale dell'Inps non è altro che l'esame di coscienza che l'Istituto fa sulla gestione delle proprie prestazioni". Durante il suo intervento, poi, il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Inps ha posto l'attenzione sul presente e sul futuro dell'Istituto nazionale di previdenza sociale. "La gestione dell'Inps in questi ultimi quattro anni è stata travagliata, è passata da cambi al vertice e commissariamenti, ora bisogna praticare la reale collaborazione e non scriverla solamente nei documenti". L'ultimo messaggio di Iocca è stato quello lanciato al legislatore alla luce dell'auspicata riforma dell'istituto. Il Presidente del Civ ha espresso l'auspicio che, attraverso un rinnovato assetto legislativo, si possa conseguire il superamento delle criticità dell'Istituto e una più efficace risposta alle esigenze del cittadino.

Al dibattito di Lorica hanno preso parte, fra gli altri, i segretari generali della triplice sindacale calabrese: Angelo Sposato, Paolo Tramonti e Santo Biondo. Il saluto istituzionale dell'Inps è stato portato da Giuseppe Conte, responsabile delle relazioni esterne dell'istituto. Il mondo della politica, invece, è stato rappresentato da Marco Ambrogio, consigliere comunale di Cosenza e Coordinatore regionale dell'Anci giovani Calabria.

I punti di vulnerabilità del territorio calabrese, invece, sono stati analizzati da Domenico Tebala, ricercatore Istat. Dall'analisi svolta da Domenico Tebala, infine, emerge che il territorio calabrese è contrassegnato da un numero decrescente di famiglie occupate ma più anziane e sole; da un minor disagio economico a fronte di un aumentato disagio occupazionale e da un numero sempre crescente di giovani che rimangono ai margini del mercato del lavoro.

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La conferma arriva dai dati del Bilancio sociale dell'Inps Calabria che, insieme a quello dei giovani, analizza anche le difficoltà di inserimento lavorativo delle donne calabresi. "I dati sul tasso di attività – si legge nella relazione - evidenziano un gravissimo gap con il sistema Italia, soprattutto per quanto riguarda la fascia di età tra i 25 e i 34 anni. La situazione è ancora peggiore per le donne calabresi; in media solo meno di 30 donne su 100 lavorano o cercano un lavoro".