Le Commissioni del Consiglio regionale non si rinnovano: scoppia la bagarre

consiglioregionaleaula19apr"Sono costretta a prendere atto, per l'ennesima volta, che nella Regione Calabria il rispetto delle regole democratiche, delle norme, delle leggi e dei regolamenti non rappresenta un obbligo, quanto una scelta discrezionale, un optional da valutare in base alle convenienze personali e alle opportunità.

Così succede che, se nella Regione del presidente Oliverio la sua maggioranza non "trova la quadra" sulle poltrone, il rinnovo dell'Ufficio di presidenza del Consiglio viene rinviato da giugno a settembre e se, ancora, i posti da spartire non bastano per tutti non si procede proprio al rinnovo delle commissioni consiliari, in spregio alle chiare disposizioni del regolamento dell'aula.

Infatti, il comma 7 dell'art. 29 del regolamento non lascia spazio ad alcuna interpretazione: " Le Commissioni permanenti sono rinnovate con il rinnovo dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale".

Dunque, anche le commissioni consiliari avrebbero dovuto essere rinnovate entro lo scorso mese di giugno e, invece, non si è proceduto al rinnovo neanche in coincidenza del rinnovo dell'ufficio di presidenza.

Anzi, le convocazioni e le adunanze delle commissioni procedono come se nulla fosse, secondo l'invocato principio della prorogatio secondo il quale esse potrebbero continuare a svolgere le funzioni sino al loro rinnovo.

Mi permetto, sommessamente, di offrire uno spunto di riflessione sul fatto che la Corte Costituzionale si è pronunciata sul regime della cosiddetta prorogatio, affermando, con la sentenza 208/92, che "... ogni proroga, in virtù dei principi desumibili dal citato art. 97 della Costituzione, può aversi soltanto se prevista espressamente dalla legge e nei limiti da questa indicati ..." e che qualora la regola della prorogatio "risultasse di generale applicazione, senza le cautele idonee ad impedirne l'abuso ... è rispetto ad essa che verrebbe a profilarsi un contrasto con la Costituzione".

Mi auguro davvero che anche questa volta non debba intervenire la Corte Costituzionale per ripristinare le regole della democrazia che, in questa terra, sembrano sempre più essere cadute in desuetudine". Lo afferma il consigliere regionale Wanda Ferro (Gruppo Misto).

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Sul caso degli organismi non rinnovati il vice presidente della prima commissione"Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale", Mario Magno, abbandonando ad inizio seduta i lavori, ha rilasciato la seguente dichiarazione.

"Pur prendendo atto del parere espresso dal dottore Priolo sul rinnovo delle commissioni consiliari e per come già verificatosi nelle riunioni di altre commissioni, reputo opportuno richiamare l'osservanza dell'articolo 29 comma 7 e dell'articolo 30 comma 5 del regolamento interno del consiglio regionale che così recitano: 'Le commissioni permanenti sono rinnovate con il rinnovo dell'ufficio di presidenza del consiglio regionale (comma 7 articolo 29)...Gli uffici di presidenza delle commissioni consiliari permanenti vengono rinnovati con il rinnovo dell'intera commissione (comma 5 articolo 30)'. Pertanto ritengo illegittima la convocazione della commissione non essendo ancora pervenute le designazioni dei componenti e non essendo neanchestato espresso al primo punto all'ordine del giorno il rinnovo dell'ufficio di presidenza. Di conseguenza non essendoci nemmeno una prassi unanime e consolidata che consente alle commissioni di poter operare prima dei predetti rinnovi, ritengo che tutti gli atti prodotti possano essere soggetti a nullità. Sottolineo, inoltre, l'ulteriore difficoltà politica dei gruppi di maggioranza, Pd e Ap, che per come avvenuto per il rinnovo dell'ufficio di presidenza del consiglio regionale incontrano complessità di ordine politico e di collocazione dei singoli consiglieri nei posti di potere istituzionale, continuando a mantenere un comportamento di non rispetto delle regole e confermando le divisioni già a suo tempo verificatesi".