Siccità, Confagricoltura: "Istituzioni devono fare la propria parte"

"I cambiamenti climatici ci stanno consegnando una situazione di allarme; secondo i dati dell'Unità di ricerca per la climatologia e la meteorologia applicate all'agricoltura (Ucea) le piogge sono diminuite in tutta Italia del 47,4%, soprattutto durante i mesi invernali.

Da febbraio 2017 l'anomalia pluviometrica è stata sempre negativa: a marzo -50%, ad aprile -44% e a maggio -34%.

E come evidenziano i dati del Cnr, questa primavera in Italia è stata la 3° più secca di sempre con una anomalia complessiva di -48% delle piogge a livello nazionale rispetto al periodo 1971-2000, e la 2° più calda con una anomalia di +1.91°C.

In Calabria – con il contemporaneo aumento delle temperature – stiamo registrando significativi danni a molti comparti produttivi; i dati raccolti grazie al monitoraggio messo in campo dall'Anga – i giovani imprenditori di Confagricoltura – ci dicono che ad essere colpita è l'intera produzione agricola regionale ma in alcuni territori – come ad esempio la provincia di Crotone – la situazione è già di allarme vero e proprio.

Non ci si può consolare nemmeno con le risorse irrigue degli invasi e delle dighe, anche in questo caso registriamo una diminuzione della disponibilità idrica ed anche sotto questo profilo andiamo incontro a settimane difficilissime.

Sui territori calabresi l'emergenza riguarda innanzitutto l'olivicoltura che è drammaticamente segnata dalla presenza di due fattori dannosi.

La siccità e poi la contemporanea presenza del tripide dell'olivo, un parassita che amplifica i danni attaccando i fiori ed i frutti piccoli e determinandone la prematura caduta, fenomeno quest'ultimo già ampiamente rilevato nella provincia di Crotone e nella fascia ionica reggina.

Facile immaginare come una situazione del genere non solo causerà danni alla prossima campagna olearia ma è in grado di pregiudicare anche quelle future".

Ora, ed è questa la richiesta di Confagricoltura Calabria, la Regione deve fare la propria parte e convocare prima possibile uno specifico tavolo tecnico che affronti questa emergenza sia sotto il profilo che riguarda il ristoro dei danni, sia per la messa in campo di strumenti che consentano alle imprese di proteggere le colture e difendere la propria redditività.

"E' paradossale, ad esempio, che l'attenzione istituzionale e mediatica sia spesso orientata da discussioni "ideologiche" sull'agricoltura e non si focalizzi, invece, su temi concreti; pensiamo alla sostenibilità delle assicurazioni, all'attivazione immediata di strumenti che consentano di monitorare gli attacchi parassitari, ad una migliore e più efficace gestione delle risorse irrigue, al paradosso rappresentato dal fatto di essere un territorio straordinariamente ricco di acqua eppure costantemente alle prese con fenomeni di siccità.

E' chiaro che anche il Governo deve fare la propria parte, d'altro canto pensiamo che anche in Calabria – cosi come avvenuto in Emilia Romagna e Toscana - per la siccità siamo già in una condizione che motiverebbe la dichiarazione dello stato di emergenza regionale.

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Sotto questo profilo ci conforta la piena consapevolezza espressa dal Ministro Maurizio Martina che ha dichiarato la disponibilità del Governo ad intervenire in tutte le situazioni di crisi richiamando, al contempo, la necessità di un lavoro che sui territori deve essere sinergico e di sistema tra le Regioni, e tutti gli enti che hanno diretta competenza sulle risorse idriche ed irrigue".