Alla Banca d'Italia il rapporto sull’economia della Calabria: Regione in lievissima crescita

20170622 162820di Simone Carullo - Il quadro economico d'insieme della Calabria - presentato oggi nella Filiale di Reggio della Banca d'Italia - presenta l'immagine di una Regione in lievissima crescita, i cui dati statistici risulterebbero però "drogati" dal drenaggio di fondi pubblici "connessi alla chiusura del ciclo di programmazione comunitaria 2007-2013" e, sul fronte dell'occupazione, dagli sgravi fiscali varati dal governo Renzi per l'anno 2015.
Non a caso, nel rapporto annuale sull'Economia regionale si legge che "in Calabria nel 2016 la crescita dell'attività economica si è attenuata. Gli indicatori disponibili segnalano in molti casi, infatti, un rallentamento rispetto al 2015". E ancora sull'occupazione: "Nel corso del 2016 si sono gradualmente esauriti i segnali di recupero che si sono registrati dalla metà del 2015".
L'intervento di apertura dell'ormai tradizionale appuntamento con la Banca d'Italia, è del Direttore della Filiale di Reggio, Antonio Signorello, il quale ha approfittato dell'occasione per spiegare cosa sia la Banca d'Italia e quali le sue funzioni: "La Banca d'Italia – spiega – ha il compito di garantire la stabilità monetaria e finanziaria, requisiti fondamentali per lo sviluppo dell'economia. Inoltre svolge tutti quei compiti che competono ad una banca centrale: regolare funzionamento del sistema dei pagamenti; contrasto all'usura; funzione di analisi, ricerca ed educazione finanziaria".
Signorello, durante l'esposizione del quadro economico evidenziato nel rapporto della Banca d'Italia, redatto dalla filiale di Catanzaro in collaborazione con quella di Reggio, dedica alcune puntuali riflessioni al tema delle disuguaglianze: "Negli ultimi anni si evidenzia sempre più l'emergere di nuove disuguaglianze che si sommano alla disuguaglianza reddituale; pensiamo alla disuguaglianza scolastica ovvero a quella sanitaria, cioè di persone che non sono letteralmente in grado di permettersi le cure. Questo è il nuovo aspetto delle nuove povertà".
Seguono gli interventi del Direttore della filiale di Catanzaro, Sergio Magarelli, del dott. Garrì, della Filiale di Bankitalia di Catanzaro, e del presidente della Camera di Commercio, Antonino Tramontana.
Gli aspetti più impietosi che si evincono dal rapporto su "L'economia della Calabria" riguardano soprattutto il confronto con i dati pre crisi: "Secondo Prometeia - si legge – il PIL del 2016 risulta ancora inferiore di circa 13 punti percentuali rispetto al 2007. Tale dato è quasi doppio rispetto alla media nazionale (-7%)".

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Sul mercato del lavoro si legge: "Il miglioramento del dato occupazionale si è concentrato nella prima metà dell'anno, riflettendo appunto l'incremento delle assunzioni a tempo indeterminato di fine 2015 realizzate in connessione con gli sgravi fiscali; mentre - negli ultimi trimestri - le condizioni del mercato del lavoro sono tornate "stagnanti".
Nel corso del 2016 è infatti tornata a scendere la quota dei nuovi contratti stabili; e anche l'incidenza dei lavoratori a tempo parziale ha ripreso a crescere. Nell'insieme, le deboli condizioni nel mercato del lavoro gravano principalmente su giovani e donne. Tuttavia, "per la prima volta da cinque anni il tasso di disoccupazione è diminuito per i giovani con meno di 25 anni, mentre ha continuato a crescere per quelli tra i 25 ed i 34 anni". In entrambi i casi, "l'incidenza della disoccupazione permane comunque su livelli superiori a quelli pre-crisi".
Grave il dato secondo cui crescerebbe anche il numero dei giovani (15-43) che non studiano, non sono impegnati in attività lavorative, e non sono inquadrati in percorsi di formazione, i cosiddetti "Neet", che rappresentano il 41,9% dei giovani calabresi, a fronte del dato nazionale, che si attesta al 26%.
Nondimeno, l'attività industriale nel complesso è rimasta stabile, prosegue però il calo nel settore delle costruzioni sebbene, sul fronte degli immobili residenziali, si è registrato una ripresa delle transazioni ed una stabilizzazione dei prezzi.
Ottime notizie dal comparto turistico, che ha fatto registrare "una crescita significativa delle presenze" seppure concentrata nel periodo estivo.
Il commercio al dettaglio ha fatto registrare timidi segnali di risveglio, grazie all'aumento del reddito e dei consumi familiari, questi ultimi concentrati soprattutto nell'acquisto di beni durevoli. Ma "la percezione delle famiglie circa la propria situazione economica rimane comunque peggiore della media italiana". Migliora anche il mercato del credito, con la crescita dei prestiti e dei mutui erogati alle famiglie ed alle imprese.
Un dato sconfortante arriva invece sul fronte della finanza pubblica: "Aumenta la spesa corrente e cresce il debito (la cui incidenza sul PIL è superiore al resto del Paese) delle pubbliche amministrazioni; diminuiscono gli investimenti pubblici; la pressione fiscale locale si mantiene al di sopra della media delle Regioni a statuto ordinario.