Lavoro, Sergio: "Importante confronto tra Giunta regionale e sindacati"

Al di là del merito tecnico dell'incontro, comunque importante, ritengo sia stato particolarmente corretto il metodo ed il fatto 'politico' stesso che l'incontro vi sia stato dopo una fase di 'semi-incomunicabilità'". Lo afferma il consigliere regionale Franco Sergio in una nota in cui fa riferimento all'incontro di ieri fra Regione e sindacati al quale ha partecipato. "La delegazione di Giunta, nel corso dell'approfondito e serrato confronto coi rappresentanti dei lavoratori - aggiunge Sergio - ha esaminato tutte le tematiche riferite all'accordo del 16 dicembre circa le politiche attive del Lavoro ed occupazionali soprattutto riferite alla stabilizzazione degli Lsu e Lpu, nelle more dell'articolato della Legge Madia e, stabilendo un metodo di lavoro per i prossimi mesi, al fine di affrontare nel merito tutte le altre questioni di fondo che attengono a crescita, sviluppo ed occupazione. Tutti, Regione forze sociali e politiche, devono fare una valutazione congiunta dei problemi della Sanità, commissariata da quasi 6 anni. Bisogna pensare poi allo sblocco dei 'grandi invasi', aprire un'interlocuzione col governo centrale per un accordo di Programma sulle infrastrutture; il Protocollo della Legalità, Cabina di Regia PAC e strumenti di programmazione, apertura dei cantieri di costruzione dei nuovi ospedali e della nuova Statale 106; ulteriore riflessioni sull'ammodernamento della ferrovia Jonica e sull'avvio dei progetti della Metro di Cosenza e Catanzaro e, per ultimo ma non certo ultimo, dare una scossa alla burocrazia affinché si velocizzino al massimo la spesa e gli investimenti dei fondi POR-PSR-Patto per la CALABRIA e risorse aggiuntive del PON". "Uscendo purtroppo da una condizione di ritardato sviluppo - dice ancora il consigliere regionale - ripartire a regime in tempi brevi è complicato.

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"Perciò, con responsabile senso realistico, bisogna ammettere che viviamo una condizione sociale spesso anche in modo conflittuale. Facendo leva sulle ingenti risorse comunitarie e non, la Regione deve, a mio parere, attraverso la costruzione di un progetto condiviso e sinergico, trovare soluzioni occupazionali con un 'piano straordinario' di tipo strutturale, e non di mera 'occupabilità', capace di tamponare ed arginare la forte emorragia di fuga dalla CALABRIA dei nostri talenti migliori. Dalla 'frontiera' in cui vivo quotidianamente, sento spesso gli echi delle grida di dolore che provengono da un largo e diffuso strato sociale indebolito, deluso ed amareggiato, che vive il disagio in un silenzio assordante che rompe i timpani".