"Decreto 50", Bilardi (AP): "Lorenzin esca dal silenzio"

"Chiedo al ministro Lorenzin di uscire dal guado del silenzio e di assumere una posizione politica netta e decisa sulla incredibile vicenda delle oltre seicento assunzioni congelate con il decreto commissariale 50 non ancora pubblicato". Lo afferma il sen Giovanni Bilardi.

"Non entro nel merito delle decisioni del subcommissario Urbani- dice Bilardi- che non ha voluto controfirmare il decreto del commissario Scura: Urbani è certamente persona competente ma il silenzio che è piombato su questa vicenda non fa onore a nessuno".

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"Vox populi- aggiunge Bilardi- che non è necessariamente vox dei, dice che dopo le primarie di domenica prossima si presenterebbe nomina del presidente Oliverio a commissario della sanità e che, solo successivamente, si sbloccherebbero le assunzioni.
Se cosi fosse- prosegue il senatore- saremmo dinanzi a un fatto politico gravissimo, giacchè le esigenze della sanità non possono essere sacrificate sull'altare di compromessi partitici .
Personalmente credo che la Calabria dovrebbe uscire subito dal commissariamento avendo superato qualsiasi debito ma la sua guida politica è cosi debole- prosegue Bilardi- da giustificare colonizzazioni che in altre Regioni sarebbero inaccettabili". 

"Vorrei sapere se il ministro Lorenzin è a conoscenza del fatto che nella sola Asp di Cosenza- prosegue ancora Bilardi- che è forse la più grande d'Italia , ci sono oltre duecento dipendenti del comparto amministrativo, che attuamente sono in servizio, in possesso dei requisiti per essere stabilizzati ma che la medesima Asp, non per responsabilità del direttore generale, non può togliere dla precariato.
Forse qualcuno vuole fare in modo - si chiede Bilardi- che le stabilizzazioni arrivino in coincidenza con le elezioni politiche ? Anche qui, ovviamente, sarebbe gravissimo se si trattasse di verità.
Chiedo al Ministro della Salute di occuparsi personalmente di questa vicenda- conclude il sen Bilardi- e di una sanità calabrese che è ancora soggetta a diktat e compromessi che penalizzanoi diritto alla salute dei cittadini".