Al via dottorato criminalità, Bindi: "Altre sorgano al Sud"

"Auspichiamo che, dopo questo primo anno, il dottorato di ricerca sulle mafie non resti un'iniziativa isolata ma possa rafforzarsi attraverso l'ingresso di altri Atenei, specialmente del Sud". Così la presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, alla presentazione del primo dottorato di ricerca in studi sulla criminalità organizzata a Milano. "Un naturale complemento della natura interdisciplinare del dottorato che presentiamo oggi - ha detto - potrebbero essere delle unità di ricerca specialistica, mirate su obiettivi predeterminati insieme alla Commissione, da collocare presso Atenei presenti su territori, specialmente delle quattro regioni - Calabria, Campania, Puglia e Sicilia - di tradizionale inserimento, particolarmente sensibili a quelle tematiche. Penso ad esempio al tema della gestione dei beni confiscati in Sicilia, dove è ubicato quasi il 50% dei beni e delle aziende confiscate alla mafia, che potrebbe trovare sede presso l'Università di Palermo; oppure quello della tutela dei minori, oppure il tema della borghesia mafiosa e delle professioni presso l'Università di Napoli; o ancora il tema delle donne di mafia oppure quello della gestione del traffico di stupefacenti presso l'Università della Calabria; o ancora lo sfruttamento dei migranti nel foggiano in Puglia". "Si potrebbe contribuire così produrre un effetto grandemente positivo per lo sviluppo del Paese: la costituzione reticolare del più grande e democratico o potere diffuso, quello della conoscenza, fondamento della vera grande infrastruttura di cui l'Italia ha bisogno: la legalità, premessa di ogni sviluppo civile ed economico di una comunità nazionale".

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