'Ndrangheta, figlio del boss in Brianza condannato per porto armi

Toganuova500 2È stato assolto da cinque su sei capi di accusa Carmelo Pio, figlio di Domenico Pio (ritenuto il principale esponente della Locale di Ndrangheta di Desio, in provincia di Monza e arrestato durante l'inchiesta Infinito), condannato oggi dal Tribunale di Monza a due anni e otto mesi per porto abusivo di armi da fuoco, ma ritenuto non responsabile di minacce di morte alla moglie, davanti alle loro due figlie piccole. L'episodio di violenza e minacce alla donna contestato a Pio e relative alle indagini "Connection" del 2013 (inchiesta della Procura di Monza che aveva portato all'arresto di 38 persone per droga e armi in Brianza) secondo il suo legale difensore, avvocato Stefano Gerunda del foro di Milano, "era stato frutto di interpretazione di intercettazioni ambientali - ha dichiarato all'Ansa a latere dell'udienza - come parte delle accuse per armi da cui è stato assolto". Oggi in aula l'accusa aveva chiesto per Pio una condanna a sei anni. "Non sono mai stata minacciata da mio marito davanti alle mie figlie, sono state dette molte bugie", ha detto all'Ansa la moglie dell'imputato.

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