Flora Sculco: "Nessuno sviluppo per la Calabria senza gli aeroporti di Crotone e Reggio"

Sculco Flora  1 500"Il New York Times asserisce che la Calabria è la migliore meta turistica del 2017, ma i nostri aeroporti rischiano l'azzeramento. E' il paradosso non solo della Calabria - asserisce la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco - ma dell'intero sistema - Italia che, invece di potenziare le infrastrutture con le quali creare ricchezza generale, consente che si ipotizzi il definitivo isolamento di una regione ricca di beni culturali, storici e naturalistici. Il Sud - spiega Flora Sculco - ha 18 'patrimoni dell'umanità', più di tutta l'Inghilterra, ma nel 2014 ha incassato 3,238 miliardi di dollari contro i 45,5 del Regno Unito, mentre le regioni del Mezzogiorno, messe assieme, continuano ad attirare flussi di spesa discendenti dal turismo internazionale al di sotto di quanto fa la sola regione Veneto. E' su vicende come queste che la classe politica deve avviare una discussione. Non si può affermare che senza lo sviluppo del Sud non cresce il Paese e, nel contempo, consentire il default degli aeroporti. Perciò, è urgente che il governo prenda in mano la situazione degli aeroporti calabresi e faccia chiarezza. E la Calabria, in tutte le sue articolazioni istituzionali e sociali, ponga con forza l'urgenza che le si assicuri il diritto di volare, come ha ribadito a Reggio il comitato di cittadini in difesa dell'aeroporto dello Stretto e come si ribadisce da tempo per lo scalo pitagorico". Ad avviso della consigliera regionale, "La Calabria ha diritto ad uno sviluppo che, senza infrastrutture strategiche come gli scali di Reggio e Crotone, le sarebbe precluso. Due territori importanti del Mezzogiorno rischiano l'isolamento per gli sbagli compiuti in Calabria e per una sottovalutazione dello Stato che ora deve necessariamente intervenire per assicurare il funzionamento dei due scali. Con la grave crisi economica e sociale che ha messo in ginocchio la Calabria e il Sud in particolare, è assurdo assistere non al rilancio, ma alla paralisi del sistema aeroportuale e ai tentativi di fuga di Alitalia che in altre parti del Paese non sarebbero neppure ipotizzabili". Sottolinea Sculco: "Si attende la risoluzione delle controversie in corso per l'affidamento della gestione degli scali, ma visti gli esiti dei propositi astratti che ritenevano di dover azzerare la volontà dei singoli territori di autodeterminarsi sulla base di progetti industriali, è urgente che la Regione, i comuni e tutti i soggetti interessati concertino azioni condivise, trasparenti e concludenti". Ad avviso di Flora Sculco, "Più che attendere date d'incontri, naturalmente importanti e da cui ci si aspetta maggiore attenzione verso il destino di un'intera regione, è assolutamente urgente avere risposte concrete. La vicenda degli scali aeroportuali in crisi, a cui si è guardato con una visione velleitaria ritenendo di poterla risolvere congetturando una dogmatica gestione unitaria, è il simbolo di un'assenza di progettualità più complessiva che è la causa prima dei ritardi di sviluppo e delle sofferenze economiche e sociali di un'intera regione. Si ribadisce che in Calabria non c'è una contrarietà pregiudiziale alla gestione unica dei tre scali aeroportuali. L'hanno paventata solo coloro che, coltivando propositi sregolati, si sono spinti in avanti sfidando ogni logica economica e ogni prerogativa dei territori, pur consapevoli di non avere alcuna programmazione affidabile. In realtà, il problema non è mai stato se a gestire gli scali dovessero essere tre società o una, ma la messa in sicurezza, sulla base di organici piani industriali, e la valorizzazione di infrastrutture fondamentali per garantire il diritto alla mobilità dei calabresi. Giunti a questo punto - conclude Flora Sculco - è necessario che il ministro assuma il coordinamento delle decisioni, per fare chiarezza sugli errori commessi e tracciare un percorso operativo alla fine del quale si diano ai cittadini certezze sul rilancio degli aeroporti esistenti".

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