Referendum costituzionale, Tiano: “Perché Forza Italia dorme?”

«Siamo ormai in conto alla rovescia per il referendum sulla riforma della Costituzione», scrive Luca Tiano, esponente di Rivolta l'Italia e già candidato consigliere alle Amministrative di giugno. «Eppure», lamenta il giovane rappresentante azzurro, «sono costretto a constatare l'immobilismo del centrodestra qui in città». Forza Italia, infatti, «è schierata nel fronte del no. Anzi, da noi è il partito più importante di questo fronte eppure non mi risulta che abbia preso una sola iniziativa pubblica per spiegare le ragioni di questo rifiuto della riforma». Secondo Tiano «non basta usare toni da tifoseria calcistica e limitarsi a dire che col no si caccerà via il governo Renzi, ma occorre andare a fondo e raccontare ai cittadini quali siano i reali pericoli e le reali controindicazioni nel caso vincesse il sì». Già: «Rischiamo di creare un sistema in cui non solo la partecipazione democratica dei cittadini verrebbe compressa, ma le stesse libertà fondamentali sarebbero messe a rischio». Ora, «non occorre essere giuristi o costituzionalisti provetti per capire che, se passasse la riforma, all'eventuale vincitore basterebbe disporre della maggioranza artificiale garantita dall'Italicum per mettere a repentaglio l'impalcatura di diritti su cui si regge il nostro sistema». E tutto questo, incalza il "rivoltista", «proprio non vogliamo spiegarlo ai cittadini? Ricordo a me stesso che Berlusconi ha dichiarato più volte che occorre persuadere i moderati disillusi dalla politica, che poi sono la maggioranza degli italiani, della bontà delle nostre proposte e, penso, a maggior ragione dovremmo farlo ora che si vota non per eleggere qualcuno ma per difendere le nostre libertà di cittadini». Amara la conclusione del giovane esponente di Rivolta l'Italia: «Peccato solo che, al momento, siano solo i gruppi dissidenti del centrosinistra a spiegare le ragioni del no e a tentare di coinvolgere i cittadini in questa battaglia di libertà: tutto avrei pensato tranne che di dovermi fare spiegare le cose da Rifondazione e da Sinistra Italiana».

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