Forza Italia: Jole Santelli si schiera con Parisi

santelliberlusconi 500La discesa in campo di Stefano Parisi continua ad agitare Forza italia. Decisiva sarà la convention del 16-17 settembre a Milano, quando la 'proposta politica' dell'ex manager per rilanciare il partito senza rottamare nessuno e costruire un 'centrodestra rigenerato', come va assicurando da mesi, sarà più chiara a tutti. Fino ad allora, però, la 'guerra fredda' non conoscerà tregue e la resistenza di una parte dei colonnelli azzurri, guidata da Giovanni Toti e Paolo Romani, sarà a oltranza. Mentre l'ex direttore generale di Confindustria preferisce tenersi fuori dalle polemiche e concentrarsi sulla sua mission (ovvero, reclutare nuovi azzurri tra impresa e società civile), chi non vede di buon occhio 'Mr Chili' sta mettendo a punto le contromosse. Altero Matteoli, tra i più scettici verso il 'nuovo corso parisiano', assicura che non ''vuole limitarsi solo a una critica" e annuncia che ''insieme a tanti amici" sta organizzando un grande convegno dal titolo 'Quale centrodestra'". All'iniziativa dovrebbero partecipare tutti gli altri big che la pensano allo stesso modo, come Maurizio Gasparri, Renato Brunetta, e, naturalmente, Toti e Romani. C'è chi scommette che questa potrebbe essere l'occasione per una sorta di 'contro manifestazione', in risposta alla kermesse parisiana. "Altro che 'due diligence', Stefano si sente già leader della coalizione e andrà oltre", avvertono gli 'anti-parisiani', che temono il peggio e prendendo spunto dal 'no morbido' al referendum credono che Parisi, da sempre favorevole alla linea Confalonieri, stia preparando il terreno per una sorta di Nazareno bis.

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Tra i più agitati, c'è Toti, uno dei promotori del cosiddetto partito del Nord, ma non tutti i big nordisti d Fi la pensano allo stesso modo: il legale di fiducia del Cav Niccolò Ghedini e il senatore Marco Marin, coordinatore regionale del Veneto, ad esempio, stimano molto Mister Chili. La fronda anti parisiana, almeno per adesso, sembra in minoranza, visto che Parisi può contare sul sostegno delle primogenita del Cav, Marina, dei fedelissimi di Arcore (Confalonieri, Gianni Letta e Ghedini, Valentino Valentini e il tesoriere unico del partito Alfredo Messina), di altri esponenti di spicco forzisti come i due storici uomini macchina azzurri Gianfranco Miccichè e Claudio Scajola. Ma anche dell'appoggio di ex ministri come Mara Carfagna, Stefania Prestigiacomo e Maria Stella Gelmini; del vicepresidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani e del senatore Francesco Giro, della coordinatrice regionale in Calabria, Jole Santelli. Ultimo 'acquisto' Maurizio Sacconi, ex Fi ora senatore di Ap in rotta con la linea del leader di Ncd, Angelino Alfano.

Di fatto, praticamente tutto il nuovo inner circle berlusconiano sarebbe schierato con Parisi. Anche il deputato Sestino Giacomoni, trait d'union tra Villa San Martino e i coordinatori regionali, in qualità di segretario della Conferenza dei coordinatori di Fi, e il responsabile organizzativo Gregorio Fontana. Entrambi erano al fianco di Parisi durante gli incontri che ha avuto con i vari big azzurri e coordinatori regionali in piazza San Lorenzo in Lucina prima delle vacanze estive Della 'squadra' di Parisi fanno parte l'ex membro del Cda Rai, Antonio Pilati, Cinzia Messori (che si occupa della comunicazione) e l'ex deputato azzurro Andrea Orsini, milanese doc, che ha seguito da vicino la campagna elettorale per la corsa a palazzo Marino. Vicini all'ex manager di Chili quegli industriali che hanno sempre gravitano nell'orbita del centrodestra. Si fanno i nomi di Carlo De Albertis, presidente dell'Associazione dei costruttori edili; dell'ex presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, di Antonio Gozzi, capo dei Federacciaio; Alberto Bombassei (che ha annunciato il suo sì al referendum e fa parte di Scelta civica). Tutti sarebbero stati invitati alla convention di metà settembre, ma non si sa se hanno dato la loro adesione.