Tallini: "Elettroencefalogramma Giunta Regionale piatto"

Tallini Domenico 500"La Giunta regionale era già traballante ma ora, dopo le batoste di Cosenza e Crotone, è come un pugile al tappeto. Non riesce a riprendersi in nessun modo. L' encefalogramma è piatto. Perciò il Pd, che ha affidato ad Oliverio ogni sua chance politica assecondandolo dentro e fuori la Regione nelle sue smanie di uomo solo al comando, non riesce neanche a tenere uno straccio di riunione per discutere del fallimento". Lo sostiene, in una nota, il consigliere regionale di Forza Italia Domenico Tallini. "Tuttavia è importante - aggiunge - che si prenda atto dell'infelice conclusione delle due Giunte Oliverio per evitare l'accanimento terapeutico che terrebbe bloccata la Calabria per altro tempo. Ormai i calabresi hanno capito che il 23 novembre di due anni fa si sono sbagliati a consegnare la Regione nelle mani di un Presidente inconsapevole della differenza tra un ente locale e la Regione e che riteneva di poterla gestire a suo uso e consumo. Non ne ha azzeccata una. Ha fatto della Cittadella una fortezza in cui si è rinchiuso con pochi intimi e del Consiglio regionale un palazzo svuotato di compiti e affidato a un curatore fallimentare. I dati economici e sociali testimoniano l'inadeguatezza del centrosinistra di Oliverio nel fronteggiare questioni di grave emergenza come la disoccupazione giovanile, fenomeno sempre più allarmante come documentato dagli ultimi dati Svimez e che avrebbero richiesto ben altro approccio e modalità di coinvolgimento della società calabrese che sono state sempre rigorosamente evitate. Tanti anni di esperienza politica non sono serviti a far capire al presidente Oliverio che, dopo sconfitte della portata di quella del 5 e 19 giugno, non si può fare come lo struzzo. O sperare che i calabresi si distraggano. La sconfitta per Oliverio e il Pd è di quelle storiche e per certi versi mai vista, sia per proporzioni numeriche che per connotazione geografica. Una sconfitta che non consente, salvo che non si vogliano prendere in giro i calabresi, appelli o attenuanti". "Bisogna assumersi la responsabilità degli errori commessi - dice ancora Tallini - e trarre le logiche conclusioni. Non puoi fermare il vento con le mani. E il vento sta spazzando via l'esperienza Oliverio e soci, ritenuta la peggiore in assoluto della storia del regionalismo italiano, investendo la stessa credibilità dell'Istituzione. Delle due l'una, a questo punto: o si rimane fermi in attesa che tutto precipiti oppure si perviene, responsabilmente, ad un percorso di rapida conclusione della legislatura, restituendo il diritto di parola ai calabresi".

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