Operazione narcotraffico internazionale, Mattiello (Pd): "Grave assenza Trattato di Cooperazione giudiziaria tra Italia ed Emirati Arabi Uniti"

"L'operazione Due Mari è una nuova, straordinaria prova della capacità investigativa di magistratura e forze dell'ordine italiane e della importanza della cooperazione internazionale tra inquirenti e polizie". Lo afferma il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia. "Le mafie - spiega - si sono globalizzate e la cocaina è senz'altro uno dei collanti principali tra le organizzazioni criminali a livello mondiale: giusto e doveroso per tanto rispondere con una analoga globalizzazione dei sistemi repressivi e di prevenzione. Quando lo fa, lo Stato vince, perché è più forte. Proprio per questo oggi sembra ancor più grave l'assenza del Trattato di Cooperazione giudiziaria tra Italia ed Emirati Arabi Uniti (Eau): inchieste delicatissime proprio della DDA di Reggio Calabria hanno già dimostrato come gli Emirati siano considerati un porto franco dai latitanti italiani e un hub per il riciclaggio di denaro sporco. Non passa settimana senza che la rete internazionale di cooperazione giudiziaria si allarghi di qualche nuovo nodo: soltanto ieri sono stato relatore in Commissione Giustizia Camera del parere favorevole al trattato di Cooperazione con il Qatar".

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"Perché invece - si chiede il deputato dem - il trattato con gli EAU, che pure il 3 Marzo era pronto per l'approvazione del Consiglio dei Ministri, è sparito dai "radar"? Perchè l'Italia non è stata ancora in grado di far eseguire il provvedimento cautelare nei confronti di Speziali, coinvolto nell'inchiesta sulla latitanza di Matacena, che a quanto pare si trova ancora in Libano? Questo lavoro della DDA di Reggio Calabria, che muove dall'inchiesta Breakfast e ha il merito, che per alcuni è un demerito, di lambire la politica che conta nel nostro Paese, dovrebbe godere delle medesima sacrosanta attenzione di cui gode una operazione che smantella un pezzo di narcotraffico, come l'operazione Due Mari. Non fosse altro per onorare la memoria del colonnello Omar Pace, che tanto aveva fatto e ancora tanto avrebbe potuto fare", conclude