Comunali, Sinistra Italiana Calabria: "Invertire la Calabria"

"Non c'è alcun dubbio che il grande sconfitto di queste elezioni amministrative sia il premier Matteo Renzi e le sue politiche per il paese. Emerge con forza. Come lo stesso Renzi ha ammesso, un voto che aspira ad un cambiamento, che seppur prende la strada in molti ballottaggi del voto trasversale contro i sindaci uscenti, in realtà segnala una grande sofferenza sociale e una potente richiesta di politiche più attente alle classi più deboli". Lo scrive Sinistra Italiana Calabria in una nota.
"Le riforme costituzionali approvate vanno invece nella direzione contraria, quella della chiusura degli spazi di partecipazione, quella dell'uomo solo al comando che si può permettere di non ascoltare la maggioranza invisibile dei cittadini. Per questo ribadiamo il nostro più forte impegno nella battaglia referendaria di ottobre accanto ai tanti che dicono 'No', che rivendicano una visione delle istituzioni come luogo di confronto e rappresentanza del paese reale. Anche in Calabria ad essere bocciate sono le scelte che il Partito Democratico ha fatto in questi mesi: il cambiamento promesso non si è visto, e per di più continuano a mancare soluzioni concrete ai problemi della gente comune e ai problemi strutturali della nostra terra".

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"Il Partito Democratico e il Presidente Oliverio hanno imboccato una strada sbagliata, hanno pensato che fosse sufficiente costruire agglomerati di potere per consolidare il consenso elettorale, e hanno così perso in molti comuni. E - sopratutto- hanno permesso che in Calabria e in particolare a Cosenza si sperimentasse un modello di alleanza con pezzi di centro-destra, in linea con la costruzione nazionale del Partito della Nazione, che non solo rappresentava la negazione del progetto di cambiamento con cui ci si era presentati alle scorse regionali, ma si è anche rivelato completamente fallimentare. Il fatto che il Presidente della Regione si sia fatto promotore dei comitato per il Si al referendum costituzionale è l'ennesima conferma di questo cambio repentino di linea. Per quanto ci riguarda invece da qualche mese Sinistra Italiana si è messa in cammino, ha affrontato queste elezioni amministrative senza avere ancora un'organizzazione strutturata, eppure alcuni candidati che abbiamo sostenuto hanno avuto un risultato che fa ben sperare per il futuro, come il 7% di Cosenza, e sopratutto hanno dato la possibilità a tanta Calabria di sinistra di
sentirsi rappresentata e non dimenticata. Ripartiamo da qui, mettendoci subito al lavoro su alcune nostre proposte che consideriamo cruciali, come quella del reddito minimo necessario per combattere la povertà, come la richiesta di un'azione più forte contro la corruzione e le mafie, o la questione della mancanza di lavoro che ha raggiunto livelli di dimensioni preoccupanti,o per continuare come la necessità di rendere efficiente il trasporto pubblico senza svenderlo a qualche privato, e infine come la difesa del diritto alla salute, già gravemente compromesso dai tagli e dalle inefficienze.
Serve un'inversione di rotta completa del governo regionale, come chiediamo da mesi. Servono fatti concreti per i cittadini e non soltanto parole o manovre politiciste. Per questa ragione non comprendiamo come il Presidente Oliverio abbia potuto pensare che la questione del rapporto deteriorato tra la sua giunta e la sinistra calabrese possa risolversi con l'attribuzione a sorpresa, senza alcuna discussione, di qualche delega o di qualche nomina al Consigliere Regionale della lista La Sinistra, in clamoroso ritardo rispetto all'impostazione degli strumenti di governo della regione. Non è questo il punto, se si vogliono affrontare i problemi veri dei calabresi che, lo vogliamo dire chiaro, sono il nostro unico assillo. Anzi questo metodo rischia di peggiorare le cose e quindi, per quanto riguarda il nostro movimento politico, nulla è cambiato rispetto al giudizio negativo che diamo dell'azione del Governo Regionale. Per questa ragione Sinistra Italiana continua le proprie battaglie, in autonomia, e il lavoro per rafforzandosi in tutti i territori, per costruire il partito basandolo sulla qualità della nostra discussione collettiva in vista del congresso fondativo che svolgeremo a dicembre. Vogliamo fare buona politica, vogliamo rappresentare una diversità in una regione che è tormentata da vecchie logiche e vecchie poteri, e chiediamo che tutte le rappresentanze istituzionali, dal Presidente ai Consiglieri Regionali, si misurino con la realtà di un partito nascente come il nostro, che chiede un cambio di metodo per far fronte alle richieste dei cittadini calabresi".