Comunali, oggi l’esito delle verifiche della Commissione antimafia

bindirosyE' atteso oggi il risultato delle verifiche della Commissione parlamentare antimafia sulle liste e candidature in vista delle elezioni amministrative del 5 giugno. L'ufficio di presidenza della Commissione antimafia è gia' al lavoro, si è riunito alle 11; alle 14 e' convocata la seduta della commissione che dovrà approvare la relazione; alle 15.30 gli esiti della verifica saranno comunicati in conferenza stampa. I comuni al vaglio sono quelli che sono stati sciolti per mafia e che tornano al voto e quelli che hanno avuto una commissione d'accesso negli ultimi tre anni.

Dopo l'ultima verifica da 15 sono scesi a 13 i comuni sotto esame: San Luca, in provincia di Reggio Calabria che era nell'elenco ne eèuscito in quanto non si sono presentati candidati e Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, perché nel frattempo e' stato sciolto per mafia.

Restano da attendere quindi gli esiti delle verifiche su 13 comuni: in primis Roma, con i comuni anche di Sant'Oreste e Morlupo, poi San Sostene, in provincia di Catanzaro, Joppolo, in provincia di Vibo Valentia, Badolato, sempre in provincia di Catanzaro, Ricadi in provincia di Vibo Valentia, Diano Marina in provincia di Imperia, Villa di Briano in provincia di Caserta, Scalea in provincia di Cosenza, Finale Emilia in provincia di Modena, Battipaglia in provincia di Salerno e Plati' in provincia di Reggio Calabria. In pochissimo tempo, da quando le liste elettorali dei candidati sono state depositate, la Commissione antimafia ha esaminato tremila nomi. Il 27 aprile scorso la relazione sulla trasparenza delle candidature e sull'efficacia dei controlli contro le infiltrazioni mafiose presentata dalla presidente della commissione antimafia Rosy Bindi aveva sottolineato i rischi che gli enti locali fossero usati come un varco. Tra i punti chiave a cui sono seguite proposte al governo per migliorare i controlli, anche in relazione ai requisiti previsti dalla legge Severino, la relazione sottolineava la necessita' di rendere piu' efficaci le norme sullo scioglimento dei comuni e di allungare i tempi delle commissioni elettorali affinché possano effettuare al meglio i controlli; lamentava l'assenza del casellario dei carichi pendenti nazionale e sottolineava l'importanza di mettere a sistema le banche dati esistenti e predisporre l'anagrafe unica dei candidati. Per rendere efficace il sistema dell'autoregolamentazione, Bindi ha anche proposto di rafforzare lo strumento dell'autocertificazione dei candidati, ad esempio con l'obbligo di allegare anche il certificato penale.