Da Castrovillari a Milano sport contro il sistema delle mafie

Il Centro Nazionale Sportivo Fiamma - Sport Nazionale nei giorni scorsi ha riunito i suoi quadri, a Milano, per fare una analisi sulle attività da proporre nell'anno 2016.

Per l''Ente ,che promuove attività di promozione sportiva e sociale e che organizza e gestisce progetti di importante valore sociale e culturale, è stata l'occasione giusta per creare un momento di riflessione, ritrovo e ascolto tra tutti coloro i quali nella quotidianità, nelle loro professioni e nei loro impegni sociali, si ispirano agli ideali e alla "pratica" dello Sport. Tra i punti emersi dai lavori c'è la volontà di realizzare nel corso dei prossimi anni un progetto ( Sport contro il Sistema delle Mafie) che mira al recupero sociale dei giovani attraverso la pratica sportiva.

La Calabria è stata protagonista di questo importante appuntamento nazionale, grazie alla presenza del dinamico presidente del Consiglio Nazionale del CNSF, il castrovillarese Gianni Martino.

" E' questa una risposta positiva ai continui campanelli provenienti dal territorio, - affermano i dirigenti del CNSF Sport Nazionale - con la quale si prevede la costituzione di poli di aggregazione, mediante l'uso di impianti sportivi pubblici e l'ausilio di società sportive e associazioni di volontariato, già impegnate in analoghi programmi di recupero e promozione sociale."

" L'idea progettuale nasce da una crescente consapevolezza - spiega il sempre presente e attento Presidente Nazionale Fiorenzo Pesce - dell'assenza di determinati valori da parte dei giovani: rispetto, legalità, ecc. La legalità si realizza con la conoscenza delle regole, il rispetto dell'altro e dei beni comuni, la consapevolezza dei limiti della propria libertà. A tal proposito la scuola ha un ruolo fondamentale nella formazione della persona dal punto di vista culturale e umana. Nonostante l'attenzione delle istituzioni ai temi della legalità e delle relazioni, sono crescenti episodi di violenza, di devianza e di intolleranza sia a livello familiare e del piccolo gruppo che a livello sociale. E' largamente diffusa l'idea che la pratica dello sport educa alla legalità, perché riconosce nell'altro la dignità della persona, compagno o avversario che sia, il concorrente che è necessario per la tua competizione, non il nemico da eliminare."

L'idea è quella di trasformare l'evento in un'opportunità nazionale per conoscerci e confrontarci sui tanti modi possibili di fare Sport e sulle caratteristiche che caratterizzano l'Ente. E' questa l'occasione giusta per creare un momento di riflessione, ritrovo e ascolto tra tutti coloro i quali nella quotidianità, nelle loro professioni e nei loro impegni sociali, si ispirano agli ideali e alla "pratica" dello Sport.

" Dunque l'obiettivo principale del progetto - continua Antonio Arzillo del comitato campano - è far crescere la consapevolezza dei giovani, farli sentire protagonisti della propria vita e soprattutto far comprendere che l'attività sportiva, intesa come esperienza comunitaria, favorisce la maturazione della personalità nel rispetto degli altri e delle regole, l'educazione all'impegno sociale e civile, alla legalità, alla partecipazione ecc. Inoltre, la cultura dello sport è un valido mezzo di contrasto a ogni forma di violenza e di discriminazione, strumento di aggregazione e di valorizzazione dello spirito di solidarietà. "