Basket, il coach Farina lascia la Vis dopo un biennio

Sono stati due anni intensi, vissuti tutti d'un fiato. Due anni fatti di vittorie (tante) e sconfitte (poche), di duro ma piacevole lavoro in palestra, di rapporti umani destinati a durare nel tempo, in un ipotetico asse Caserta/Reggio Calabria. Alla fine, però, com'è giusto che sia, a prevalere è stata l'ambizione e il desiderio di una nuova esperienza. Coach Fabio Farina non farà parte nella stagione 2017/18 dello staff tecnico della Vis Reggio Calabria, sulla cui panchina, insieme a Checco D'Arrigo, ha vinto il campionato di C Silver Calabria l'anno scorso e raggiunto la finale quest'anno, con uno score complessivo di tutto rispetto che recita 44 vinte e 14 perse.

L'allenatore casertano prima di tornare nella sua Campania ha voluto fare un bilancio della propria esperienza in riva allo Stretto. "In questi due anni di mia permanenza a Reggio penso si sia fatto un buon lavoro considerando che la realtà Vis ad oggi può contare su più di 100 unità tra minibasket e settore giovanile. Tanti bambini impegnati in tutte le categorie minibasket e tanti ragazzi che riempiono annate fino all'under 16. È stata creata una base importante, abbiamo fatto uscire dall'officina una bella macchina che però, adesso, ha bisogno di un pieno di benzina per poter raggiungere mete sempre più lontane. Anche il lavoro con la prima squadra, nonostante siano state due annate molto diverse tra loro, penso abbia partorito due campionati molto positivi che sono serviti anche a fidelizzare buona parte dei genitori che spesso hanno affollato in maniera rumorosa e colorita gli spalti del Palabotteghelle".

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Coach Farina spiega i motivi che l'hanno portato a separarsi dalla Vis, senza risparmiare ringraziamenti. "La mia scelta è dettata da una mentalità che mi fa alzare l'asticella ogni giorno, sono molto competitivo con me stesso, pretendo sempre di più da me e da chi lavora con me con l'obiettivo unico di far si che le cose siano sempre in continuo miglioramento. Per questo la mia valutazione non è mai se il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno ma piuttosto se l'acqua che contiene mi può dissetare o meno. Sono anche consapevole che a volte questa mia ambizione non collima con quelle che possono essere le scelte di una società e quindi ritengo giusto, coerente e sincero, che si continui su percorsi differenti. Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno operato con me ogni giorno di questi due anni. Credo fermamente che la condivisione di un lavoro porti sempre ad un arricchimento personale e per questo ringrazio Teresa Nicosia, Amelia Irrera, Francesca Ambrogio, Serena Marino, Checco D'Arrigo, Davide Pignata, Fabio Falcomatà. Senza dimenticare la parte societaria, ovvero Luigi di Bernardo, Giovanni Barilà e Francesco Basile Rognetta e tutti i giocatori che ho avuto la fortuna di allenare e che considero la vera ricchezza di questo lavoro".

Due parole l'allenatore campano le spende infine per l'ambiente in cui ha vissuto in questo biennio cestistico. "Vorrei ringraziare anche questa città che per due anni mi ha ospitato, una città di pallacanestro, competente e passionale, dove ho conosciuto professionisti del settore che spero di rincontrare sui campi, ma soprattutto persone squisite che porterò sempre nel cuore avendomi fatto sentire come a casa. Grazie!".