All’Università di Bari incontro con Mario Caligiuri su cultura, Occidente e immigrazione islamica

Presso l'Università di Bari 'Aldo Moro', organizzato dal laboratorio di pedagogia interculturale e dall'associazione Ricerche educative e studi sociali (R.E.S.S.), si è tenuto un seminario su La civiltà occidentale nel dialogo culturale con l'immigrazione islamica. Un'analisi pedagogica. Relatore è stato Mario Caligiuri dell'Università degli studi della Calabria, introdotto dal Presidente del RES Luisa Santelli Beccegato, dell'Università di Bari. ​La questione, molto impegnativa e complessa, è stata sviluppata da Caligiuri attraverso un approccio multidisciplinare. Avviando l'analisi dalle crisi sociali e delle democrazie occidentali, ridotte spesso purtroppo a "semplice procedura", Mario Caligiuri ha inquadrato il fenomeno dell'immigrazione islamica ricostruendo percorsi storici, sociali, economici, demografici e culturali. Solo quest'impostazione, di attenta e approfondita contestualizzazione, può infatti consentire di superare luoghi comuni e diffuse disinformazioni che facilitano purtroppo strumentalizzazioni pericolose. ​Il nostro tempo, considerato della "disinformazione permanente", abbina una grande pressione mediatica a un basso livello d'istruzione sostanziale che ci porta a confondere cause con effetti e a non comprendere quanto accade nei suoi significati e soprattutto nelle sue possibili conseguenze. ​Richiamando, tra l'altro, i lavori di Dambisa Mojo, La follia dell'Occidente. Come cinquant'anni di decisioni sbagliate hanno distrutto la nostra economia (2011), e di P. Collier, Exodus. I tabù dell'immigrazione (2015), Caligiuri ha evidenziato in particolare la questione della mostruosa diversità dei redditi tra paesi poveri e paesi ricchi sottolineando l'inevitabilità dei processi migratori in corso e avvertendo come si sia solo alle prime fasi di un fenomeno di trasformazioni epiche. ​Uno scenario che, secondo l'impostazione di Dominique Moisi, si allarga a considerazioni della cosiddetta geopolitica delle emozioni che distingue tra la cultura della speranza (l'Asia), la cultura della paura ( l'Europa) e quella dell'umiliazione (l'Islam). E' uno scontro di emozioni che si differenzia dalla scontro di civiltà, ha osservato Caligiuri, che deve portare a interrogarci su come l'Occidente sia percepito e quali possano essere occasioni e modalità per riuscire a far dialogare realtà profondamente diverse. Un elemento centrale del confronto culturale nelle scuole europee che potrebbe essere decisivo nel confronto con un'identità forte come quella islamica potrebbe essere quello di rafforzare l'identità dell'Occidente. Questo, secondo Caligiuri, richiama l'attenzione sull'attualità del pensiero di Christopher Dawson che auspicava una riscoperta della cultura cristiana nei processi educativi come una delle risposte alla crisi dell'istruzione. ​L'ultima parte della relazione è entrata nel merito di un'analisi pedagogica che considera le agenzie formative, i loro punti di debolezza e le loro potenzialità nei confronti sia dei saperi, sia dei valori morali. La formazione delle élites nella crisi della democrazie, che costituisce uno dei punti focali delle riflessioni e ricerche di Caligiuri, può aiutare a elaborare nuovi e positivi sviluppi nella consapevolezza che "probabilmente solo la riflessione pedagogica è in grado di progettare il futuro". ​"Ho voluto dare spunti per riflettere; non risposte a quesiti giganteschi" ha precisato Mario Caligiuri.