I figli dell’on. Franco Quattrone donano biblioteca di oltre 1500 testi ai detenuti calabresi

Giuseppe e Maria Francesca Quattrone, figli di Franco Quattrone, avvocato docente universitario e politico calabrese, che il 13 gennaio avrebbe compiuto 76 anni, hanno donato questo Natale a diversi case di reclusione calabresi (Carcere di Reggio Calabria, Casa di Reclusione di Laureana, Carcere di Locri) in favore dei detenuti, la preziosa e ricca biblioteca personale paterna.

Si tratta di oltre 1.500 libri tra romanzi, testi di letteratura italiana e straniera, testi sacri, diverse biografie di politici e storici e saggi di autori noti a livello internazionale.

Franco Quattrone è scomparso a 71 anni lo scorso 2 novembre 2012. E' stato un noto politico calabrese. Sin dall'età di 19 anni con il padre dott. Giuseppe Quattrone poi divenuto Sindaco della Città di Reggio Calabria, ha iniziato la sua carriera politica per divenire assessore e consigliere comunale, a soli 30 anni Presidente degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, deputato ed esponente di spicco della Democrazia Cristiana, sottosegretario di Stato alla funzione pubblica, lavoro, sanità e presidenza del consiglio per diverse legislature, Presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria. Da sempre appassionato alla politica e politico per vocazione, venne coinvolto ingiustamente in diversi processi nel 92, circa 17, dai quali – tutti - è stato assolto nonostante abbia subito 13 mesi di carcerazione preventiva. La Corte di Strasburgo nel ripercorrere e confermare l'irragionevole durata dei processi e l'ingiusta detenzione a suo carico, ha riconosciuto con sentenza del novembre 2013 anche le lungaggini dei procedimenti della legge Pinto emettendo sentenza di condanna verso lo Stato Italiano. Sentenza che, tuttavia, a causa della sua prematura scomparsa, hanno potuto leggere solo i figli.

"Ci sembrava il giusto tributo in memoria di nostro padre. Chi lo conosceva a fondo sapeva quanto affamato di sapere e di cultura fosse. Sin da bambina ricordo che nei viaggi in aereo fatti assieme iniziava un testo appena acquistato magari in edicola ed arrivati allo scalo romano, lo aveva già finito. A me sembrava incredibile – afferma la figlia Maria Francesca - e nel mio piccolo cercavo di emularlo perché da sempre ci invitava alla lettura regalandoci i classici. Dei giornali quotidiani che comprava minimo 5/6 al giorno, alla nostra domanda papà ma come fai a leggerli tutti? Rispondeva, occorre farsi un'opinione e poiché i giornali spesso le esprimono difformi sui medesimi fatti, meglio farsi una opinione propria. Se non riesci – diceva – almeno leggi tutti i titoli per essere aggiornata e soffermati invece su quelli che destano la tua curiosità.

I libri di lettura di ogni genere erano sempre sul suo comodino in pile alte come grattacieli, ed ogni giorno era il turno di uno, prima di riposare dopo pranzo o prima di andare a letto dopo cena. L'estate poi li comprava a vagoni e li portava in viaggio o alla sua casa adorata del mare a Scilla dove si recava in vacanza con la moglie Cettina.

Abbiamo però censito tutti i testi in modo da consegnare una biblioteca ordinata e catalogata per autore. Nel fare questo lavoro bellissimo, ma anche doloroso emotivamente abbiamo rintracciato testi e dediche a lui che conserviamo gelosamente, da Andreotti ad Enzo Scotti, da scrittori come Sciascia al nostro caro amico giornalista Gregorio Corigliano.

Crediamo molto nel ruolo rieducativo delle istituzioni verso il detenuto condannato e crediamo che ciascuno di noi possa nel suo piccolo aiutare coloro che vivono in una situazione di restrizione della libertà personale.

La privazione più forte (dopo la mancanza) che possa esistere per l'essere umano quella che, a torto come nei casi di ingiusta detenzione o a ragione, come per i condannati definitivi, ti priva della tua vita e soprattutto ti allontana forzatamente dai tuoi affetti.

Occorre allora trovare un modo per alleviare le sofferenze di queste persone o per dare loro modo di trovare la forza o di viaggiare con la mente ed uscire da un mondo solo a righe. Papa Francesco di recente ha detto rivolgendosi ai detenuti "non lasciatevi rinchiudere nel passato, anzi trasformatelo in cammino di crescita". Ecco, insieme alla Fede di qualunque religione essa sia, forse la crescita dell'uomo può essere in qualche misura confortata e supportata dalla lettura di testi.

La scelta di donare questa preziosa biblioteca alle carceri viene dalla certezza che nostro padre l'avrebbe condivisa, sia per sua indole generosa ed altruista, sia per aver vissuto egli stesso e noi tutti il dramma della privazione della libertà. Dramma ancor piu' forte se nella consapevolezza dell'innocenza.

L'archiviazione è stata resa possibile grazie ad amici personali e fraterni come la dottoressa Katia Marcianò che ha curato la catalogazione e la dottoressa Maria Antonia Belgio Presidente della LIDU che ha fatto da tramite con alcune strutture carcerarie.

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Ringraziamo da ultimo, ma per prime personalmente le Direttrici delle carceri di Reggio Calabria dottoressa Maria Carmela Longo, la dottoressa Angela Marcello della Casa di Reclusione di Laureana e la dottoressa Patrizia Delfino del Carcere di Locri che hanno accettato la nostra donazione.

Tramite l'accoglienza di questi testi nelle loro strutture auspichiamo di aver regalato ai detenuti qualche ora di serenità per la costruzione di un futuro che esiste.